Potrebbero difendersi invocando la "distrazione o la disattenzione", ma potrebbe essere difficile sostenere questa tesi per 30 imprenditori nel settore del turismo che operano nella provincia di Torino e sui quali pende ora l'accusa di peculato. Sarebbero colpevoli di non aver versato nelle casse dei Comuni dove operavano 300 mila euro incassati come previsto dalla legge con l'applicazione della tassa di soggiorno.

Albergatori distratti

Gli imprenditori in questione sono albergatori che devono applicare per legge una tassa di soggiorno a carico del cliente e che devono restituire alle casse dei Comuni dove esercitano la loro attività economica.

Il giochino deve essere sembrato loro molto semplice: incasso e non verso, ma hanno fatto i conti senza l'oste. Nella fattispecie l'oste danneggiato sarebbero le pubbliche amministrazioni del circuito olimpico del 2006, come per esempio Sestriere, bardonecchia, Pragelato, Claviere, Sauze D’Oulx e Cesana. Gli amministratori pubblici si sono accorti che qualche conto non tornava e sono scattate le indagini.

A che cosa servono i soldi della tassa di soggiorno

L'ammanco da 300 mila euro va a danneggiare proprio il settore del turismo, perché i Comuni puntano su questo introito particolarmente importante nella stagione turistica per poter sostenere i costi dei servizi offerti ai cittadini. Questa distrazione potrebbe arrivare a costare agli imprenditori una reclusione fino a 10 anni, come risulta da un orientamento recente della Giurisprudenza che individua nel reato di peculato il mancato versamento di una tassa.

Come spiega la stessa Guardia di Finanza, nel momento in cui un soggetto, nella fattispecie un gestore di albergo, incassa la tassa dai turisti viene considerato un “incaricato di un pubblico servizio” e, pertanto, deve sottostare alle stesse responsabilità di qualsiasi funzionario che maneggia denaro pubblico.

Gli accertamenti

La denuncia arrivata alla Procura della Repubblica di Torino per peculato è scattata proprio su impulso dei Comuni interessati e ha portato la Guardia di Finanza a esaminare un ingente quantitativo di documentazione che è stato messo in relazione a ogni regolamento comunale specifico. Alla fine di questa indagine accurata, le Fiamme Gialle hanno fornito all'Autorità Giudiziaria inquirente gli elementi raccolti sui quali è stata formulata l'accusa di peculato.