La chirurgia, grazie alle tecniche oggi disponibili sempre più sofisticate, permette sempre più di salvare vite umane. Non vi è dubbio che questo settore della medicina, negli ultimi anni, grazie anche all'apporto di altri saperi, provenienti ad esempio dall'ambito della robotica e della nanotecnologia, abbia compiuto sempre più passi in avanti, inimmaginabili appena qualche decennio fa. Il caso di cui ci accingiamo a darvi conto ne è la perfetta dimostrazione.

Eccezionale intervento eseguito a Torino

Due fratellini di quattro e cinque anni, che hanno bevuto della soda caustica, sono stati salvati con un intervento innovativo che è stato eseguito presso la Città della Salute di Torino.

La bimba che ha quasi 4 anni e il fratellino di 5, stando a quanto è stato ricostruito, in un caldo pomeriggio estivo, hanno bevuto per errore del liquido corrosivo per uso idraulico che era stato travasato in una bottiglia. I piccoli sono stati trasferiti dal pronto soccorso di Ivrea all'ospedale infantile Regina Margherita di Torino per essere sottoposti alle prime cure. L'operazione è stata quindi eseguita tra la fine di dicembre del 2017 e l'inizio del 2018 dall'equipe guidata dal professore Renato Romagnoli, che fa parte della chirurgia generale 2 universitaria della Città della salute.

L'innovatività dell'intervento

L'operazione è stata eseguita con una tecnica innovativa, che ha riguardato la rimozione, in entrambi i bambini, dell'esofago, in quanto risultato irreversibilmente danneggiato dal contatto col liquido corrosivo, sostituito con lo stomaco che è stato spostato all'altezza del collo.

In particolare lo stomaco è stato rimodellato a tubo fino al collo di entrambi i fratellini. Il decorso postoperatorio non ha presentato alcun tipo di complicazione. A distanza di circa tre mesi dall'intervento i bambini sono in buone condizioni di salute e hanno potuto tornare ad alimentarsi per bocca con alimenti solidi, dopo che per quasi un anno invece sono stati nutriti artificialmente per vena.

Pertanto la loro aspettativa di vita può ritenersi del tutto equiparabile a quella dei loro coetanei.

Non è questo certo il primo caso in cui i medici riescono a salvare la vita del paziente con un intervento eccezionale. Solo qualche mese fa all'ospedale Portogruaro di Venezia i medici hanno effettuato un intervento che ha salvato la vita a una donna originaria del Bangladesh.

La paziente presentava una grave forma di parassitosi del tutto sconosciuta in Europa. In particolare lamentava delle difficoltà respiratorie e anche nel deglutire. Tramite degli esami specifici i medici hanno evidenziato la presenza di una neoformazione. Si sono rese necessarie due operazioni: la prima per chiudere i vasi sanguigni che alimentavano questa neoformazione e la seconda per rimuovere del tutto la massa. In particolare dall'esame istologico è stato accertato che la donna risultava affetta da rinosporidiosi, che è causata da un fungo. Si tratta di una parassitosi comune soprattutto in alcuni paesi orientali.