Si è spento, all’età di 60 anni, il “ragazzo garbato” della Televisione italiana. Ha lasciato i suoi affetti: la figlia Stella, per la quale stava lottando “come un leone, pur di vederla crescere”; la giovane moglie Carlotta Mantovan, conosciuta durante l’edizione 2001 di Miss Italia, e tutti i colleghi e le migliaia di fans che lo ricordano con immenso affetto e commozione. Tante le testimonianze di cordoglio, in queste ore, seguite al triste annuncio di stamattina: “Grazie, Fabrizio per tutto l’amore che ci hai donato”. Era stato ricoverato nella notte all’ospedale “Sant’Andrea” di Roma, per un’emorragia cerebrale.

La camera ardente sarà allestita martedì 27 marzo, nella sede Rai di Viale Mazzini, dalle ore 10:00 alle ore 18:00. I funerali si terranno invece mercoledì 28 marzo, alle ore 12 nella Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo.

Un uomo perbene

Un uomo perbene, innanzitutto. Uomo dai mille sorrisi, volto fraterno, grande artista ed esempio di modestia: si sprecano le definizioni nei ricordi dei colleghi, che ne sottolineano unanimemente la grande umanità, la disponibilità e una professionalità rara, paragonabile solo a quella di certi artisti d’altri tempi. “Ricorda molto Corrado”, ha affermato in lacrime Paola Saluzzi, amica e collega di Fabrizio Frizzi, intervenuta telefonicamente durante il contenitore quotidiano di Rai Uno, “Unomattina”.

E, attraverso la trasmissione, molti colleghi, ancora increduli per la triste scomparsa, provano a descrivere ciò che Fabrizio ha rappresentato per il panorama televisivo italiano e non solo. Un ricordo molto toccante giunge dalle parole di Luca Barbarossa: “Fabrizio credeva in ciò che faceva. E lo dimostra il fatto che non si sia limitato a condurre trasmissioni come ‘Telethon’, ma abbia contribuito personalmente alla ricerca, facendosi lui stesso donatore di midollo”.

Prosegue, con voce rotta dalla commozione, raccontando il momento in cui, alla fine di una delle partite “del Cuore”, a cui partecipava sempre molto volentieri, una persona speciale ha voluto ringraziarlo correndogli incontro per abbracciarlo.

Un ricordo tra tutti

Non è solo la piccola Stella a dover essere grata al papà per avergli donato la vita.

Un’altra bambina, rimasta finora all’ombra del dignitoso silenzio e dall’elegante umiltà di Fabrizio, deve la sua rinascita a lui. Valeria Favorito, allora undicenne, malata di leucemia, oggi può vivere grazie al midollo che le è stato trapiantato da un donatore anonimo, rivelatosi poi proprio fabrizio frizzi. Il legame indissolubile li ha resi “fratelli di sangue” ed è al suo “fratellone” che la piccola ha voluto dedicare una toccante lettera.

Era il 2000 quando Frizzi apprese di una giovanissima paziente oncologica, giunta quasi all’ultimo stadio di una grave forma di leucemia, la “leucemia mieloide acuta”. La corsa al donatore compatibile era un affare urgente, poiché in mancanza di un trapianto immediato, la piccola, da lì a poco sarebbe morta.

Il presentatore, allora impegnato nelle riprese di una fiction con Romina Power, non si è tirato indietro e, in forma anonima, si è sottoposto all’intervento per la donazione, salvando la vita della bambina, che in seguito, gli ha dedicato una lettera piena di gratitudine e affetto fraterno.

'Caro fratellone, spero di rivederti presto'

Desiderosa di scoprire chi fosse l’uomo generoso il cui sangue scorreva nel suo corpo ridandogli speranza, Valeria non si rassegnò al diritto all’anonimato, tipico nei casi di trapianto e si mise alla ricerca del misterioso donatore. La scoperta la spinse in seguito a dedicargli una toccante lettera di stima e gratitudine.

“Se adesso sono qui a scrivere è proprio grazie a te, il sangue che mi scorre tra le vene è il tuo”, queste le prime parole, lette nel corso di una trasmissione di Rai Uno, la cui lettura provocò lacrime di commozione in Fabrizio.

“Sono infinitamente felice, perché penso a quanto ho lottato per vivere”, continua. “Spero di rivederti presto, caro fratellone, mi manchi, ma dentro di me ho sempre la sensazione che tu mi stringa la mano e mi dica: io ci sono”.

E Fabrizio, infatti, c’è. La sua presenza è tangibile e sorridente, non solo nelle vene di Valeria, ma anche nel ricordo di tutti noi, che, prendendo in prestito le parole del suo collega e amico Pippo Baudo, ci auguriamo che “nel Paradiso degli artisti ci sia un posto speciale per lui e che gli angeli lo abbraccino per tutto il bene che ha fatto. Non mi ha mai deluso. Aveva questa sua capacita': di essere assolutamente lo stesso, sempre, in ogni occasione.”