Bizzarri casi del destino che non risparmia proprio niente e nessuno. Ad ucciderlo non è stato una calamità naturale, un umano che per paura o ribrezzo l'ha schiacciato, o la vecchiaia, ma solo l'insidiosa puntura di una vespa 'assassina'. Un evento insignificante per la percezione ordinaria, invece di tale portata per la comunità scientifica da meritare una comunicazione ufficiale da parte dell'università Curtin di Perth, in Australia. I ricercatori hanno annunciato sulla rivista 'Pacific Conservation Biology' la morte di un ragno speciale perché 'titolare' di un primato unico: era il più anziano aracnide del mondo, almeno tra quelli 'monitorati' dagli esperti.

Aveva 43 anni ed era un esemplare femmina di Gaius villosus della famiglia delle Idiopidae. Un evento davvero eccezionale se si pensa che l'età media di vita di un ragno è da uno a tre anni e che il precedente primato era di una tarantola messicana vissuta 28 anni.

'Necrologio' del ragno a botola

Il triste annuncio sulla morte dell'aracnide più anziano del mondo è stato dato dai ricercatori dell'Università Curtin di Perth che tenevano il conteggio dell'età dell'esemplare grazie a una circostanza fortunata. La femmina che viveva in Australia nella riserva di North Bangulla era stata scoperta nel lontano 1974 dalla ricercatrice Barbara York Main che oggi ha 88 anni e che con altri colleghi ne ha annunciato il decesso.

La studiosa in base al ritrovamento affibiò il nome tecnico di 'numero 16' all'aracnide. Specialità di questa specie è di vivere in buchi e cavità del terreno e costruire un coperchio con la ragnatela da cui si libera esclusivamente per catturare le sue prede. Per questo ha meritato il soprannome di 'trapdoor spider', ragno a botola o anche 'a porta trappola'.

I ricercatori si erano 'affezionati' a lei e grazie a questa longevità hanno potuto studiare caratteristiche e 'segreti' della specie e capire meglio come verrà influenzata dal cambiamento climatico in corso e dalla deforestazione. Questa specie più longeva, vive in media tra i cinque e i vent'anni. Ma gli esemplari femmina vivono comunque più a lungo aiutate dal metabolismo lento e dallo stile di vita sedentaria.

Praticamente rimangono tutta la vita nella stessa tana, eccetto uscire per fare rifornimenti alimentari. E 'numero 16' si è superata. Era sana e stava bene: sarebbe vissuta ancora a lungo, se quella puntura di vespa non l'avesse stroncata.

'Violino' e 'botola': tipi a confronto

Il Gaius villosus, ragno della specie Mygalomorphae, grosso e con folta peluria, è a dir poco sgradevole alla vista ma anche al tatto. Un suo morso è molto doloroso anche se non mortale per l'uomo. Al limite può causare gonfiore. In Australia lo si può incontrare anche nei giardini domestici. A differenza del suo 'collega', il ragno violino che vive in Italia come nei paesi mediterranei, più piccolo ma assai più pericoloso per la forza d'urto del suo veleno.

Il 'violino' è diventato improvvisamente molto popolare quanto temuto nella penisola da quando nei giorni scorsi è diventata di pubblico dominio la storia dell'ufficiale della polizia municipale 59enne di Terni morso da un esemplare di questa specie con gravi consuenze: parte del braccio sinistro dove era stato punto era andato in necrosi ed ha rischiato l'amputazione. Il veleno del ragno in circolo da giorni, gli aveva bloccato i reni e stava compromettendo l'attività di organi quali fegato e cuore. A salvarlo in extremis è stato il team del reparto di malattie infettive dell'ospedale di Terni. Dopo oltre un mese di terapie e una lunga convalescenza l'uomo sta cominciando a riprendersi.