E' stata indetta dal primo cittadino un'assemblea pubblica a Casalgrande, la scuola elementare dove si è tenuto l'incontro era strapiena. Nel piccolo comune della provincia di Reggio Emilia non si era mai vista tanta partecipazione pubblica a un incontro con il sindaco. La folla e l'aria tesa che si respira ha fatto tornare in mente la calca di persone che fecero le barricate nel 2016 contro l'arrivo dei migranti a Gorino e Goro. In questo caso però si tratta di altro: scongiurare l'apertura del cosiddetto "villaggio islamico", un centro musulmano molto ampio finanziato esclusivamente dai suoi fedeli.

Il villaggio islamico nel centro del paese

Tutto cominciò con l'acquisto da parte dell'Associazione Islamica di Sassuolo di un comprensorio all'asta, un ex mattatoio di ben 2mila metri quadri gravante nella frazione di Veggia di Casalgrande. Un prezzo basso, ma la struttura è imponente: secondo il referente della comunità lo stabile servirà alla comunità per organizzare conferenze, teatro, aule didattiche e molto altro. Il nome che gli è stato affibbiato dalla popolazione, "villaggio islamico", è stato rigettato dalla comunità in quanto il referente spiega che il centro sarà aperto a tutti. Nonostante le rassicurazioni però, la popolazione residente si allarma, Forza Nuova mette uno striscione rivendicando le radici cristiane del territorio e lasciando una testa di maiale dentro il centro.

Anche il parroco del paese si schiera con i cittadini e invia una lettera ai fedeli elencandogli tutte le motivazioni per contrastare questo progetto: in particolare, dice il parroco, la legge di Maometto contrasta con i valori della Costituzione italiana. La frazione di Veggia già conta una presenza di stranieri sul territorio pari al 20% della popolazione; "Una struttura così grande dove si organizzano corsi di corano interessa solo i musulmani", dice il prete, e conclude lanciando un allarme sulla possibile "disintegrazione sociale".

La posizione del primo cittadino

Per il sindaco Vaccari (PD) ancora non è giunto al comune alcun progetto da parte dell'associazione, ma ha tenuto a precisare che, se si dovesse basare sulle dichiarazioni del referente della comunità, il progetto non sarebbe realizzabile in quanto in contrasto con il piano regolatore del comune. La maggior parte dei residenti è contro questa iniziativa, e secondo alcuni anche i musulmani della zona. "Per loro sarebbe una regressione" afferma il parroco.