Opportunity, il rover attualmente in missione su Marte, si trova in un momento difficile della sua spedizione: infatti, nella zona in cui sta camminando si è abbattuta una tempesta di proporzioni mai viste sul pianeta rosso, tanto da oscurare il sole. Questo è un grosso problema, considerando che la fonte di energia principale dei rover sono dei pannelli solari, che in queste condizioni non possono fornire al rover i 600 watt/ora al giorno, necessari per farlo funzionare.

Un’unità indipendente alla deriva

L’unico strumento che probabilmente è ancora in azione è un orologio interno, alimentato con radioisotopi.

Questo orologio può essere usato dal rover per riattivarsi periodicamente, sfruttando la poca energia disponibile, per controllare le condizioni del sole, ed eventualmente riattivarsi. Progettare un macchinario del tutto indipendente, e che non può ricevere nessun tipo di manutenzione dall'uomo è più facile a dirsi che a farsi: i programmatori e gli ingegneri della NASA hanno speso anni a perfezionare il software e l’apparato fisico del rover, affinché fosse adattabile a tutte le situazioni possibili su Marte. Quindi, c’è anche un meccanismo di recupero in condizioni del genere: il rover possiede un sistema di rilevamento automatico della luce, per quando l’orologio interno smetterà di funzionare.

Questo metodo comunque non è sicuro al 100%, e le fasi di riavvio sono molto complicate: da qui la preoccupazione degli scienziati

La preoccupazione del team a terra

La situazione complicata del rover, e la preoccupazione che questa provoca, sono dovuti al fatto che il personale di terra non ha nessun tipo di feedback o controllo del rover: tutti i dati disponibili sono in silenzio radio.

Non c’è modo di verificare le condizioni del veicolo che quindi, al momento, è abbandonato sulla superficie del pianeta rosso, e non si può fare altro che aspettare. Molti scienziati del team testimoniano un forte legame con il rover, come riportato da John Callas, il manager del progetto. Questi riferisce che il rover viene antropomorfizzato: “E' come avere un caro all’ospedale: i dottori dicono che ci vorrà solo tempo e si risveglierà.

Ma se si parla di tua nonna di 97 anni, sarai molto preoccupato”.

Gli stupefacenti traguardi del 'robottino'

Il rover, lanciato nel 2004, ha fatto un ottimo lavoro, considerando quello per cui era stato progettato: l’obiettivo era che rimanesse attivo 90 giorni, e invece è ancora in pista, macinando chilometri su chilometri. Opportunity ha avuto un ruolo fondamentale nell'esplorazione marziana: ha scoperto il primo meteorite caduto su un altro pianeta (Heat Shield Rock), ha analizzato per due anni il cratere Victoria, è sopravvissuto a tempeste di polvere che rischiavano di interrompere la sua attività nel 2007. Nel 2008 ha iniziato a dirigersi verso il cratere Endeavour che ha raggiunto nell'estate 2011.

Prima della perdita di segnale, Opportunity stava esplorando la Valle della perseveranza, tentando di stabilire se la valle fosse stata scolpita dall’erosione dell’acqua o del vento. Al momento è il rover che ha compiuto più strada, con i suoi 45 km.

Il fratello di Opportunity, Curiosity, non ha invece problemi: la sua fonte di energia è un motore atomico. Non è comunque il caso di abbandonarsi al panico: Rich Zurek, lo scienziato capo presso l'ufficio Mars di JPL, ha detto che la tempesta potrebbe benissimo diffondersi in tutto il pianeta, ma non si aspetta che duri per più di qualche settimana.