Le biciclette, gli zaini e gli scarpini da calcio sono ancora lì da sabato, all’ingresso delle grotte delle montagne di Tham Luang. Dopo il consueto allenamento, una parte dei ragazzi della squadra di calcio del Mu Pa Academy, tutti tra gli 11 e 16 anni, insieme al loro allenatore 25enne hanno deciso di visitare questa meraviglia della natura, all’interno di un parco nazionale nel nord della Thailandia, poco distante dal confine con il Laos e la Birmania. Sottovalutando le piogge monsoniche di questi giorni, i 12 ragazzi si sono addentrati insieme al loro mister in queste cavità naturali.

Ma le infiltrazioni d’acqua, dovute alle abbondanti precipitazioni hanno bloccato l’uscita, intrappolando la comitiva all’interno di queste gallerie naturali: da allora è partita una corsa contro il tempo per salvare i dispersi.

Una corsa contro il tempo per salvare i ragazzi

I soccorsi sono stati allertati nella serata di sabato, quando una donna, allarmata dal fatto che suo figlio non fosse ancora tornato dagli allenamenti della squadra dei “maiali selvatici” (questo il curioso significato di Mu Pa) ha lanciato l’allarme. I soccorritori, accorsi dalle vicine cittadine di Chiang Rai e Mae, sono convinti che ci siano ancora ottime possibilità che i ragazzi siano tutti vivi, nonostante le infiltrazioni di acqua siano notevolmente aumentate nelle ultime ore.

Infatti le grotte si snodano lungo un percorso sotterraneo di ben sette chilometri con molti anfratti e cunicoli non allagati in cui possono aver trovato rifugio. Ma il tempo stringe: il gruppo di calciatori è senza cibo ormai da più di 48 ore ed anche le scorte d’ossigeno potrebbero non essere sufficienti; inoltre le piogge abbondanti, che non accennano a fermarsi, potrebbero causare pericolosi crolli e smottamenti all’interno delle cavità.

I primi tentativi dei soccorritori andati a vuoto

I soccorritori, tra cui alcuni subacquei della marina tailandese, hanno già compiuto diversi tentativi, perlustrando l’enorme lago melmoso che si è formato all’ingresso delle grotte, ma l’eccessivo innalzamento del livello delle acque ha impedito di portare a termine l’esplorazione.

Anche gli sforzi successivi di raggiungere le zone più nascoste dell’anfratto non hanno portato a nulla di concreto: l’intera giornata di domenica non è bastata a scandagliare interamente la prima parte della cavità. Così adesso, per abbreviare i tempi, si pensa perfino di scavare dall’alto un cunicolo per cercare di mettere in salvo i dispersi, facendoli uscire all’aperto. Mentre si lavora incessantemente per liberare i ragazzi, che non hanno ancora dato nessun segnale dall’interno, in molti polemizzano per la decisione imprudente dell’allenatore della squadra di recarsi nelle grotte in un periodo di piogge monsoniche. Infatti per entrare nei tunnel sotterranei, meta di numerosi turisti durante la bella stagione, bisogna oltrepassare a piedi un torrente che si ingrossa in caso di piogge, impedendo a chi si è addentrato nelle caverne di tornare indietro. Ma in queste ore non c’è tempo per le discussioni: ci sono solo 12 calciatori in erba ed il loro mister da salvare.