Ieri, giovedì 12 luglio, intorno alle ore 18:30 si è verificata un'esplosione in un impianto chimico a Sichuan, provincia sud-occidentale della Cina. L'incidente ha provocato almeno 19 vittime e 12 feriti. Al momento non sono ancora chiare le cause che hanno generato la deflagrazione che, secondo quanto dichiarato alla "Reuters" dalle autorità della contea di Jiang'an, ha coinvolto uno stabilimento della Yibin Hengda Technology, situato in un parco industriale a poche ore dalla capitale provinciale Chengdu.

Le immagini diffuse dai media cinesi hanno mostrato un gigantesco incendio, con delle grandi colonne di fumo che si sono innalzate dalla struttura.

L'agenzia di stampa locale, Xinhua, ha riportato che le fiamme sono state spente nelle prime ore del mattino di venerdì. Invece, per quanto riguarda i feriti trasportati d'urgenza in ospedale, le loro condizioni sarebbero stabili.

Ingenti danni all'impianto e agli edifici vicini

I dirigenti dell'azienda Hengda, specializzata nella produzione di sostanze chimiche per l'industria alimentare (acido benzoico) e farmaceutica (acido 5-nitroisoftalico), al momento non hanno risposto all'agenzia stampa "Reuters" che aveva cercato di contattarli per avere delle prime delucidazioni sulla pericolosa esplosione. Secondo alcune testimonianze raccolte dal quotidiano "Sichuan Daily", almeno tre edifici a tre piani sarebbero stati distrutti dalla violenta deflagrazione che, al contempo, avrebbe mandato in frantumi le finestre delle strutture circostanti.

Cina: teatro di violenti incidenti di natura chimica

L'esplosione dello stabilimento nel Sichuan si è verificata in un momento piuttosto delicato per la Cina, che sta approntando una serie di piani e strategie per rafforzare la sicurezza nel settore industriale. Infatti, in questi ultimi anni, il colosso asiatico è rimasto coinvolto in numerosi e gravi incidenti verificatisi in miniere di carbone e impianti chimici.

Tra questi, ricordiamo quanto verificatosi nel 2015 quando, in seguito ad una deflagrazione avvenuta nella città di Tianjin, nel nord-est del Paese, sono morte tra le 160 e le 170 persone.

Una situazione analoga è stata vissuta anche lo scorso anno, quando un'esplosione si è abbattuta su un impianto petrolchimico nella provincia orientale dello Shandong, provocando 8 vittime e 9 feriti.

Si indaga per scoprire la causa dell'esplosione

Dopo il grave incidente verificatosi allo stabilimento chimico della società Hengda, le autorità locali hanno aperto un'indagine. Stando ai primi risultati dell'inchiesta, pare che, in seguito ad una serie di attività illecite quali corruzione e legami con il mondo della politica, sarebbe stato possibile scavalcare le norme sulla sicurezza industriale introdotte in questi ultimi anni in Cina.