E' appena arrivata la notizia pubblicata sul sito dell'Ansa, oggi 5 luglio 2018, che l'Europarlamento rinvierà la decisione sulla riforma del copyright. La seduta plenaria di Strasburgo ha infatti deliberato contro il possibile negoziato tra le parti e, quindi, il testo della riforma stessa sarà sottoposto a nuovo esame a settembre. In questi giorni il sito Wikipedia era rimasto anche oscurato per protesta contro la modifica delle norme sul diritto di autore.

Wikipedia oscurato per protesta sulla riforma del diritto di autore

Sarà capitato a tutti almeno una volta di fare una ricerca su Wikipedia, il più grande e famoso portale di condivisione gratuita di notizie e informazione.

Ebbene, chi avesse provato in questi giorni a cercare qualcosa sull'enciclopedia libera, si sarà trovato di fronte ad un messaggio particolare. Oscuramento della pagina e citazione degli articoli 11 e 13 del testo della legge europea. Dopo la protesta dell'edizione italiana di Wikipedia, pian piano anche altre edizioni europee si sono unite all'autocensura. Il messaggio è arrivato forte e chiaro, il mondo dell'informazione libera non accetta la riforma della legge sul diritto d'autore.

Gli articoli 11 e 13 della legge europea i più contestati

Secondo il testo che è stato rinviato in esame a settembre, ci potrebbero essere tante novità che non vengono condivise dai massimi esperti del mondo della tecnologia.

Sono due in particolare gli articoli sotto la lente di ingrandimento. Il primo è l'articolo 11, che prevede l'istituzione di una tassa, la cosiddetta 'link tax', per tutti quei siti su cui sono inseriti link ad altre pagine. Per fare un esempio pratico, Facebook o Google, i luoghi di condivisione dei link per eccellenza, dovrebbero riconoscere al sito sul quale è stata pubblicata in origine una notizia, un pagamento su base annuale, come se si trattasse di una licenza.

L'articolo 13, invece, richiederebbe un controllo accurato prima della pubblicazione di ogni contenuto sul web. Se da una parte queste normative sono state introdotte per limitare il dilagare di fake news ed evitare che chi scrive per il web venga privato dei suoi compensi, dall'altro appare evidente come questa legge rischierebbe di far crollare letteralmente l'informazione libera e condivisa. Si dovrà aspettare settembre per saperne di più, ma intanto la protesta di Wikipedia è servita.