Qualche minuto prima di mezzogiorno, subito dopo lo svincolo A7 sull'autostrada A10 all'altezza di Genova, è crollato un pezzo del viadotto Polcevera causando morti e feriti. Secondo le ultime notizie ufficiali diffuse dall'ANSA i morti sarebbero più di venti e tra questi ci sarebbe anche un bambino. Tra i feriti molti sono stati trasportati in ospedale in codice rosso. I vigili del fuoco stanno ancora lavorando per estrarre le persone imprigionate sotto le macerie.

Il ponte secondo le prime informazioni sarebbe crollato per circa duecento metri a causa di un cedimento strutturale di una delle colonne.

Il racconto di un superstite

Il ponte crollato a Genova era lungo 1.182 metri e alto 45: dall'alto della sua imponenza la struttura sovrastava il torrente Polcevera tra i quartieri di Sampierdarena e Cornigliano. Il ponte costruito con calcestruzzo armato precompresso, era di tipo 'sospeso'; l'impalcatura era sostenuta da cavi d'acciaio rivestiti di calcestruzzo ancorati a piloni di sostegno alti 90 metri. I mezzi coinvolti nella tragedia sono decine. Molti veicoli sono caduti nel torrente Polcevera e altri sono rimasti schiacciati sotto le macerie della struttura.

Un superstite ha raccontato al 'Secolo XIX' di avere visto il ponte crollare mentre si trovava in direzione sud lungo l'argine del torrente Polcevera. L'uomo, che risponde al nome di Davide Ricci, ha riferito che i detriti del ponte sono caduti a una ventina di metri di distanza dalla sua automobile. Ricci, che ha rilasciato l'intervista al quotidiano genovese mentre si trovava ancora bloccato nel suo mezzo, ha spiegato di avere visto sbriciolarsi il pilone centrale seguito dalla parte restante. Fonti mediche provenienti dall'ospedale 'San Martino' hanno riferito che tra i feriti gravi ci sarebbe una donna di settantacinque anni intossicata dal fumo che avrebbe invaso la sua abitazione e un uomo di circa trent'anni che avrebbe subito un grave trauma toracico e cranico.

Un fulmine potrebbe essere la causa del disastro

Secondo le prime ipotesi un fulmine avrebbe colpito la base di una colonna di cemento armato causando il crollo del viadotto. Ipotesi al momento non confermata dalla Protezione Civile. Sulla città di Genova fin dalle prime ore della mattinata era in atto un nubifragio e la violenza della pioggia potrebbe essere una concausa ma per comprendere bene la dinamica del disastro occorreranno diversi giorni. Settimo Martinello, direttore di '4 Emme', società che si occupa di ispezioni e verifiche sui ponti, ha spiegato che il ponte Morandi presentava dei problemi da tempo. Martinello ha spiegato che il calcestruzzo usato per coprire la struttura in acciaio ha una 'vita utile': trascorsa questa, inizia un processo di carbonatazione che ne provoca la corrosione.

Questa sera il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si recherà a Genova in Prefettura per valutare lo stato dell'arte, probabile che rimanga in loco anche nella giornata di domani.