Una vigilessa di Follonica è stata interdetta per sei mesi dall'esercizio del pubblico ufficio di istruttore di vigilanza perché avrebbe comminato multe fasulle a persone con cui, in passato, aveva litigato o aveva avuto attriti. La misura cautelare è stata emessa dal gip di Firenze su richiesta del pm Ester Nocera, che ha avviato un'indagine per valutare nei minimi dettagli la condotta della vigilessa toscana. Quest'ultima è accusata di falso materiale, falso ideologico commesso da privato, accesso abusivo a sistemi informatici, abuso d'ufficio e falso materiale commesso da pubblico ufficiale.

Multe corredate dalla decurtazione dei punti

In base a una prima ricostruzione della Procura di Firenze, la vigilessa di Follonica, nota località balneare in provincia di Grosseto, avrebbe voluto punire con le multe, frequentemente connotate anche dalla decurtazione dei punti, sette persone. Multe false, secondo l'accusa, perché dettate dal risentimento. Tra le persone multate ingiustamente ci sarebbero, ad esempio, quelle che si sarebbero rifiutate di testimoniare in suo favore in un procedimento civile e una vicina di casa, titolare di un cane che abbaiava molto. Gli accertamenti svolti finora hanno dimostrato che i soggetti multati si trovavano in posti diversi negli orari indicati nelle multe.

Nessuno tra questi multati ha trovato le copie cartacee delle contravvenzioni. Gli inquirenti sostengono inoltre che il pubblico ufficiale infedele si sia introdotto svariate volte nel sistema informatico con le credenziali dei colleghi, all'oscuro di tutto, per 'confezionare' le multe.

Mancato pagamento del ticket di sosta tra le infrazioni 'fantasma'

La vendetta sarebbe stata alla base della condotta illecita della vigilessa 41enne, residente nel Livornese, che è stata sospesa dal servizio. Vendetta per litigi e favori non corrisposti di fronte agli organi della giustizia civile. Molti automobilisti, per colpa del pubblico ufficiale, hanno perso ingiustamente punti della patente.

Dalle recenti indagini si evince che la 41enne, assunta a tempo determinato, avrebbe comminato multe per infrazioni mai commesse, come mancati pagamenti dei ticket di sosta e divieti di sosta. Non finisce qui: diverse multe fasulle sarebbero state contestate anteriormente all'assunzione a Follonica, ovvero quando la vigilessa lavorava alle dipendenze della società Parchi Val di Cornia in qualità di addetta al servizio di vigilanza.