Si chiamano Pietro Bruni (59 anni) e Filippo Bagni (55 anni) i due impiegati all'Archivio di Stato di Arezzo rimasti vittime di una intossicazione causata da una fuga di gas degli impianti antincendio di uno dei locali della struttura. Una terza persona scampata all'intossicazione ha lanciato l'allarme che ha allertato non solo l'ambulanza, ma anche Polizia e Vigili del Fuoco per poter comprende la dinamica dell'accaduto.

Una fuga di gas all'Archivio di Stato di Arezzo

Una primissima ricostruzione della polizia ha ipotizzato che i due impiegati fossero stati intossicati da un gas chiamato argon, un gas inodore, che l'impianto antincendio ha sprigionato.

Andando a verificare che non fosse in atto nessun incendio, i due uomini hanno aperto il ripostiglio dove si trovava l'impianto dei sistema antincendio e hanno inalato il gas che ha provocato loro la morte. Il dirigente dei Vigili del Fuoco di Arezzo Roberto Tommasini ha precisato che l'argon, oltre ad essere un gas inodore, è in grado di bruciare tutto l'ossigeno circostante anche se non provoca reazioni violente di alcun genere. Ma l'ambiente in cui era presente (probabilmente un ripostiglio) era ormai saturo di questo gas nel momento in cui i due uomini sono entrati nel locale per un controllo. Bruciando l'ossigeno a disposizione, l'argon ha letteralmente circondato i due impiegati non lasciando loro alcuno scampo.

L'intervento della Procura sulla fuga di gas argon ad Arezzo

La Procura di Arezzo ha aperto una inchiesta che dovrebbe chiarire le responsabilità di questo tragico evento. Il Pubblico Ministero Laura Taddei ha già predisposto il sequestro dell'edificio dopo un sopralluogo, dando così il via alle indagini. Probabilmente c'era un guasto al sistema antincendio della struttura che ospitava l'Archivio di Stato di Arezzo su cui nessuno è intervenuto tempestivamente, e che ha poi provocato la fuga di un gas così pericoloso come lo è l'argon,uccidendo i due dipendenti della struttura.

La parola al Ministro dei Beni Culturali riguardo la fuga di gas all'Archivio di Stato

Il Ministro dei Beni Culturali Bonisoli è intervenuto con una nota che esprime il suo dolore in merito alla vicenda, mentre il titolare del Mibact ha inviato le sue più sincere condoglianze alle famiglie delle vittime e un augurio di buona guarigione alle persone rimaste intossicate fortunatamente sopravvissute.