<<Ciao terroni, come va? Mi ricordo di voi, arrivavate con il treno, con la macchina piena di valigie di cartone>>. Inizia con questo parole il monologo dell'attore Andrea Pennacchi, che ha girato un video diventato virale sul web. Il testo è stato scritto da Marco Giacosa, il filmato diretto da Francesco Imperato e poi postato sulla pagina facebbok This is racism. Il contenuto tratta del parallelismo di discriminazione tra meridionali e immigrati, sconfinando nella critica nei confronti della Lega.

'Eravate la minoranza'

Andrea Pennacchi impersona probabilmente un leghista veneto.

Nel monologo, ripercorre l'emigrazione di tutti quei cittadini del Sud che si sono diretti nelle regioni settentrionali in cerca di lavoro e opportunità. Uno spostamento di massa che non era stato gradito dagli abitanti del settentrione, i quali accusavano i 'terroni' di avere troppe pretese o di essere dei perditempo. <<Vi piazzavate davanti al municipio a urlare ''Vogliamo una casa'', altro che 35 euro>>, racconta il personaggio interpretato da Pennacchi. <<Parlavate sempre di diritti, ma mai di doveri. ''Ma noi venivamo a lavorare'' dicevate. Invece non era vero, venivate a non fare un c***o. Perchè il terrone non vuole fare niente. Le rare volte che finivate in fabbrica, finito il lavoro andavate a giocare a carte.

Il veneto, quando finiva la fabbrica, andava ad arare i campi. Venivate a vivere nelle case popolari e ci rompevate i c******i. Ci menavate nei bagni delle scuole e alle sagre. Eravate la minoranza>>. Già in queste prime battute, si inizia ad intuire l'analogia con i migranti. I famosi 35 euro dell'accoglienza, il fatto di essere una categoria minoritaria, il pregiudizio che i richiedenti asilo non abbiano voglia di impegnarsi in un'occupazione o che siano violenti.

In seguito, il paragone si fa sempre più forte. <<Noi eravamo a casa nostra, vi chiamavamo 'terroni' e pregavamo che il Vesuvio esplodesse. Anche al primo convegno della Lega, nel 1979, dicevano ''Viva il leone che mangia il terrone''. Ci facevate proprio schifo. Ma anche voi vi facevate schifo, altrimenti non si spiega perché provavate a parlare in dialetto, storpiandolo.

E quanto c'era un reato, guardavi sul giornale ed era sempre stato un meridionale. Qui venivano solo i delinquenti, i criminali. La gente perbene non ci veniva. Il nobile palermitano e il giurista di Napoli stavano a casa loro. Qui veniva solo la feccia. E quando qualcuno provava a dire ''Eh, ma la c'è la mafia'', appunto, delinquente e codardo. Nemmeno stai a casa tua a combattere la mafia. Certo, è vero, ogni tanto ce n'era uno buono. Mia nonna diceva ''Quello là, anche se è di Napoli, è una brava persona. Uno o due potevano andare bene, come il nero che è stato eletto al Senato con la Lega, però ci facevate tanto schifo>>. A questo punto, quindi, si passa dal tema antropologico-sociale a quello politico, che segnerà anche la conclusione di tutto il video.

'Finchè non è successo il miracolo'

<<Poi è successo il miracolo: quando abbiamo fatto il referendum per l'indipendenza della Padania, ancora si discuteva chi fosse terrone e chi no. E invece, sono arrivati i ne*ri. Loro sono riusciti a fare quello che Cavour non è riuscito a fare: hanno fatto gli italiani. Dopo 300 anni ci siamo scoperti tutti fratelli, per dar addosso ai neri. Ma io me lo ricordo, quanto schifo ci facevate. Si vede che non ve lo abbiamo detto bene, non siamo statti efficaci. Perché se l'aveste capito, quanto vi disprezzavamo, adesso non avreste votato Salvini. Non avreste nemmeno il coraggio di chiamarlo ministro dell'Interno. Dovreste vergognarvi. E anche noi, anche noi dovremmo farlo, per aver pensato delle cose così sporche. Contenti voi... Era solo un pensiero. Ho sentito due anziani di giù dire che i neri sono tutti spacciatori e che bisogna ammazzarli tutti. Che delusione''.