Ilaria Cucchi, attraverso il blog dell'Huffington Post, spiega l'apparente avversità della Lega nei suoi confronti. Racconta che, negli anni, quasi tutti i partiti le hanno mostrato solidarietà per quanto accaduto a suo fratello: dal Partito Democratico a Forza Italia, dal Movimento 5 Stelle ai partiti della sinistra radicale. Dice di essersi confrontata addirittura con CasaPound, fazione notoriamente d'estrema destra. A mancare all'appello, invece, la Lega. Lo stesso partito da cui sostiene d'aver ricevuto offese e malauguri, per lo più da parte di simpatizzanti.

Insulti e auguri di morte attraverso i social

Appena due giorni fa, è stata la stessa Ilaria a denunciare le intimidazioni che si sono riversate sul suo profilo Facebook. ''Stiamo ricevendo una serie impressionante di insulti, minacce e auguri di morte da profili di simpatizzanti della Lega e da sedicenti appartenenti a Polizia e Carabinieri - ha scritto - Confesso che ho paura, per me, per la mia famiglia e per Fabio poiché nessuno persegue queste persone ma pare ci si debba preoccupare solo di Casamassima, Rosati e Tedesco. Io e Fabio non sappiamo più cosa pensare''. A darne nuova conferma, uno screenshot pubblicato ieri, nel quale un utente afferma che vorrebbe ''far patire due volte quello che hanno fatto a Stefano a sua sorella'', augurandole di ''morire patendo dolore sia fisico che mentale''.

Sopra l'immagine, il commento di Ilaria Cucchi: ''Nessun insulto a questa persona. Questo è uno dei messaggi dei quali vi ho parlato. Stefano è morto di odio ed indifferenza. L'odio non mi appartiene e non mi apparterrà mai''. Oltre agli haters sui social, ai genitori di Ilaria è stata recapitata anche una lettera. Il testo fa riferimento a Stefano Cucchi, suo fratello, ed è stata indirizzata a suo padre, Giovanni Cucchi.

Le parole recitano: ''Dovreste essere voi, e non Salvini, a scusarvi per tutte le persone che suo figlio ha rovinato con la droga. Mi spiace abbia pagato con la vita, ma se l'è cercata''.

Salvini: 'I leghisti non sono violenti'

Una volta appresa la notizia delle minacce, il ministro dell'Interno ha provveduto a specificare che ''I leghisti non minacciano e non sono violenti.

Nessuna tolleranza per chi insulta e augura la morte''. Matteo Salvini ha poi invitato Ilaria Cucchi al Viminale, ma lei ha rifiutato pretendendo prima delle scuse pubbliche. Allo stesso tempo, a passare alla cronaca è stato il post della vicesindaca di Venezia, appartenente anch'essa alla lista della Lega. La frase usata dall'esponente è simile a quella della lettera sopracitata: ''Ilaria Cucchi chiederà scusa alle famiglie dei ragazzi ai quali il fratello spacciava la droga?''. In seguito, parlando ad un quotidiano locale, ha condannato quanto accaduto a suo fratello Stefano, ma le sembra ''che si stia speculando sulla situazione''.

Ilaria Cucchi: 'I diritti umani devono unire, non dividere'

Riguardo al processo, Ilaria afferma che ormai ''siamo alla resa dei conti''. La Giustizia sta proseguendo l'iter contro gli imputati e contro coloro che hanno contribuito al depistaggio, ma è anche ''il prezzo'' da sostenere che si fa sempre più alto. ''Se da un lato sono preoccupata ed addolorata per le persone a me care - scrive Ilaria sull'Huffpost - dall'altra mi chiedo dove sia lo Stato e da che parte stia. Il pubblico ministero viene attaccato ed infamato. Vengono però perseguiti i testimoni chiave del processo. Nulla si fa per tutelare me e la mia famiglia. Ho imparato sulla mia pelle che i diritti umani non ammettono compromessi.

Non tollerano steccati politici. Debbono essere impermeabili all'odio. Non consentono eccezione alcuna''. Dopo aver elencato tutti gli esponenti politici che le hanno mostrato vicinanza, aggiunge: ''L'unico partito dal quale abbiamo sempre ricevuto ostilità ed insulti è quello della Lega, che occupa oggi il ministero dell'Interno. I diritti umani debbono unire e non dividere. In materia o in nome dei diritti civili non si può usare in alcun modo violenza. Nemmeno verbale''.