Nella mattinata di oggi, lunedì 22 ottobre 2018, i carabinieri della compagnia di Nola (Città metropolitana di Napoli) hanno tratto in arresto tre indagati, dando in tal modo esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare al regime del carcere e degli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. (Giudice per le Indagini Preliminari) della Procura della Repubblica presso il tribunale della città di Giordano Bruno e dei gigli.

Gli indagati

A finire sotto accusa sono Elena Casaburi (classe 1976, ora agli arresti domiciliari) e i fratelli Antonio e Rosario Criscuolo (rispettivamente classe 1978 e 1972, adesso entrambi in carcere).

I tre indagati sono considerati responsabili - a vario titolo e in concorso - dei reati penali di furto e tentato furto aggravato di carte d'identità in bianco. I documenti venivano sottratti all'interno dei palazzi di città e municipi di diversi comuni dell'agro nolano e del territorio dell'hinterland vesuviano. Le complesse e articolate attività di indagine, condotta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nola, guidata dal procuratore capo Dottoressa Anna Maria Lucchetta, sono iniziate in seguito a numerosi e ripetuti furti di circa un centinaio di carte d'identità, sottratte clandestinamente in bianco da alcuni uffici dell'anagrafe di enti locali della provincia di Napoli. L'attività criminale dei tre indagati ebbe inizio nel mese di maggio del 2017, proprio all'interno del palazzo di città bruniano.

Le indagini

I militari dell'arma della compagnia dei carabinieri di Nola, guidati dal capitano Alberto Degli Effetti, sono riusciti a risalire all'identità dei tre criminali attraverso l'acquisizione e la relativa presa in visione di numerosissimi filmati del sistema di videosorveglianza a circuito chiuso delle telecamere private e pubbliche, situate lungo il percorso delle possibili vie di fuga dei malviventi.

Le forze dell'ordine hanno analizzato e controllato anche i tabulati telefonici della Casaburi e dei fratelli Criscuolo, con una sofisticata attività tecnica e informatica. Per incastrare i tre delinquenti, i carabinieri hanno messo in atto anche servizi di osservazione e pedinamento dei sospettati. A conclusione dell'attività investigativa si è palesato un grave, univoco e concordante quadro indiziario e accusatorio ai danni delle persone indagate, che dovranno rispondere sia del reato di furto, sia di altre condotte illecite connesse ad esso. Tra i comuni coinvolti dai furti vi sono San Giuseppe Vesuviano, Marano di Napoli e Teverola (Caserta).