Circa anno fa in Colorado, negli Stati Uniti, veniva trovato in un campo il cadavere di Natalie Bollinger, una ragazza 19enne: un colpo di pistola le aveva attraversato la testa fino ad arrivare alla nuca, nelle vene una massiccia presenza di eroina. Le indagini esclusero subito il suicidio per la dinamica dei fatti, sino ad arrivare all'arresto del colpevole, Joseph Michael Lopez, svelando un aspetto sconcertante: la vittima voleva suicidarsi ma, non trovando abbastanza coraggio, aveva assoldato su Internet il suo assassino.
Un killer assoldato online
Natalie Bollinger era scomparsa dalla sua casa di Adams County, nello Stato del Colorado, il 28 dicembre 2017. Il suo corpo era stato ritrovato il giorno dopo in un campo non molto lontano dal suo domicilio. La prima ipotesi della polizia era quella del suicidio: la ragazza da tempo mostrava insoddisfazione per la propria vita e nel suo sangue era stata trovata un’alta percentuale di eroina.
Nella sua nuca era conficcato un proiettile, entrato dalla parte frontale del volto e, per l’assenza di un’arma sul luogo del ritrovamento del cadavere, si era ipotizzato che potesse essere stata asportata da ignoti dopo la morte di Natalie. Indagini più approfondite, sia dal punto di vista balistico sia soprattutto grazie alle analisi del pc e del telefono cellulare della ragazza, avevano permesso di arrivare alla soluzione.
Natalie era stata assassinata per sua stessa volontà: voleva effettivamente suicidarsi, ma non riusciva a trovare il coraggio di togliersi la vita. Quindi, aveva cercato su internet un killer disposto a ucciderla.
L’assassino trovato tramite Craiglist, un sito di acquisti, incontri e annunci di lavoro
Natalie è stata uccisa da un 23enne di origini ispaniche, Joseph Michael Lopez, contattato via internet tramite Craiglist, una piattaforma online molto nota negli Stati Uniti e che ospita annunci per acquisti, lavoro, servizi e incontri.
La ragazza lo ha convinto a spararle e ha persino fornito la pistola al suo assassino, dandogli appuntamento nel campo dove è stato trovato il suo cadavere.
Lopez ha confessato dopo lunghi interrogatori cui lo ha sottoposto la polizia. Sottoposto a processo, nei giorni scorsi è stato condannato a 48 anni di carcere, di cui gli ultimi cinque in libertà sulla parola se manterrà la buona condotta in carcere.
Nonostante si sia trattato di un’azione volontaria e per di più dietro pagamento, Lopez è stato condannato per omicidio di secondo grado, un reato che nella legislazione americana è considerato più tenue rispetto a quello di primo grado: l’omicida aveva conservato tutti i messaggi scambiati con la vittima e ha potuto dimostrare di avere tentato più volte di far cambiare idea alla ragazza. Un particolare che ha costituito per lui un’attenuante.
La famiglia di Natalie: 'Questa sentenza è come uno sputo in faccia a tutti noi'
I genitori di Natalie si sono dichiarati del tutto insoddisfatti della sentenza: si aspettavano, infatti, la condanna all’ergastolo. Il padre della vittima ha dichiarato che una condanna così lieve è 'uno sputo in faccia alla famiglia di Natalie' e ha chiesto che Lopez almeno trascorra in carcere l’intera condanna senza poter beneficiare di libertà sulla parola.