Nel 2022 la Nasa invierà una sonda contro un asteroide per farli scontrare. In questo modo, si suppone, dovrebbe deviarne la traiettoria. Sarà una sonda italiana a documentare la situazione.

Questo è soltanto uno dei progetti che si stano avviando per la prevenzione contro la minaccia degli asteroidi. Presto verrà attivato anche il telescopio FlyEye che, con le sue 16 telecamere, accrescerà la nostra visione del cosmo per farci preparare meglio all'eventuale arrivo di meteore pericolose.

Nel 2022 la Nasa farà scontrare una sonda con un asteroide

La Nasa invierà una sonda, chiamata Dart, contro l'asteroide Didymoon.

In questo modo si spera che sarà possibile deviarne la traiettoria, così da aiutare i ricercatori a capire come si potrebbe fare la medesima cosa con eventuali asteroidi futuri, più grandi e più pericolosi.

L'Italia avrà un ruolo di primo piano nell'esperimento, dal momento che dovrà misurare la deviazione generata. Sarà possibile fare questo con un satellite che scatterà una decina di foto nel momento dello scontro. La sonda europea Hera invece avrà il compito di studiare l'asteroide nei mesi seguenti, seguendolo nella stessa maniera in cui fu seguita la cometa 67/P tramite la missione Rosetta.

Il telescopio FlyEye: un guardiano contro gli asteroidi

Proprio in Italia si aprirà anche il telescopio FlyEye (Occhio di mosca).

Questo strumento sarà formato da ben 16 telecamere collegate appunto come l'occhio di un insetto, che permetteranno di monitorare molto meglio il cielo che circonda il nostro pianeta. Finanziato e costruito da un consorzio europeo guidato dall'azienda OHB Italia di Milano, sarà posizionato nel 2020 in Sicilia, sul Monte Mufara, grazie a un accordo stipulato tra l'Esa (Agenzia Spaziale Europea) e l'Asi (Agenzia Spaziale Italiana).

Ian Carnelli, responsabile del Programma Studi Generali dell'Esa, spiega che in questo momento si conosce il 90% degli asteroidi grandi più di un chilometro, cioè quelli realmente pericolosi. Il problema però è che ce ne sono anche di più piccoli, difficili da vedere, che potrebbero rivelarsi pericolosi quando sarebbe già troppo tardi.

Questi progetti hanno proprio lo scopo di accrescere le conoscenze dell'uomo su questi oggetti di dimensioni minori, solitamente difficili da rilevare.

Carnelli quindi conclude dichiarando che in questo momento non c'è un asteroide che ha una probabilità certa di impatto con il nostro pianeta, ma comunque gli scienziati sono coscienti che prima o poi questo accadrà. Per questo occorre prepararsi per tempo.