A dare l’allarme è stato un passeggero di un treno in transito, che ha visto dal finestrino qualcosa di strano ed ha subito contattato i vigili del fuoco. Sul posto, alle porte di Ovada nell’Alessandrino, si sono recati i carabinieri della locale stazione, che, verso le 13 del primo giorno dell’anno, hanno trovato un cadavere nei campi, poco distante dal primo passaggio a livello della linea ferroviaria che collega Genova ad Acqui Terme. Si tratta di Massimo Garitta, un 53enne residente in paese. Sono quindi cominciati i rilievi del nucleo scientifico dei militari dell’Arma per spiegare i motivi della morte, che da subito è sembrata non dovuta a cause naturali: infatti, analizzando la scena del crimine – situata nei pressi dell'ex statale 456 del Turchino, ora strada provinciale – sono emerse tracce di pneumatici che hanno indirizzato gli inquirenti verso l’omicidio stradale.

L’ipotesi più probabile: gli investitori hanno occultato il cadavere

Così è stata fatta una prima ipotesi, in attesa dei riscontri dell’autopsia sul cadavere, richiesta dal pubblico ministero della procura di Alessandria, Eleonora Guerra, che segue le indagini. L’uomo sarebbe stato investito da un’auto, forse proprio nei pressi della rotonda che da Ovada, conduce all’autostrada A26. Da quel punto il corpo sarebbe stato spostato nel campo, probabilmente dallo stesso responsabile.

Sembra essere questa la spiegazione più plausibile di quello che inizialmente sembrava un giallo di difficile soluzione. I segni sul corpo della vittima avvallerebbero questa supposizione. Si aspettano i risultati delle analisi per fugare ogni dubbio a riguardo.

Saranno utili alle indagini anche i filmati delle telecamere di sicurezza installate lungo la strada, che i militari dell’Arma visioneranno nelle prossime ore.

Si indaga anche sul passato della vittima

Nel frattempo i carabinieri continuano ad investigare anche sul passato della vittima: Massimo Garitta non aveva un’occupazione fissa ed abitava in una casa popolare in via Bisagno ad Ovada.

A causa di alcuni suoi problemi di salute era seguito dai servizi di igiene mentale del paese, che gli avevano affiancato un assistente di sostegno. Un uomo con grandi difficoltà personali, ma che non sembrava avere dei nemici.

Anche questo fa propendere gli inquirenti, che comunque al momento non escludono ancora nessuna ipotesi, per un omicidio stradale, seguito dalla scellerata decisione, da parte degli investitori, di nascondere il corpo subito dopo averlo travolto, per occultare le tracce del loro crimine.