Il Gip del tribunale di Brescia, Tiziana Gueli, non ha dubbi: Chiara Alessandri, la 44enne di Gorlago (Bergamo) accusata di di aver ucciso Stefania Crotti, 42 anni, ha premeditato il delitto, pianificandolo nei minimi dettagli. La Alessandri tra il marzo e l'agosto dello scorso anno aveva avuto una relazione con il marito della Crotti, Stefano Del Bello, ma l'uomo l'aveva lasciata per ritornare dalla moglie.

Omicidio premeditato

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brescia è convito che Chiara Alessandri abbia pianificato il delitto della rivale in amore, Stefania Crotti, nei minimi dettagli.

La donna, infatti, avrebbe mantenuto nel tempo il suo terribile proposito criminoso e ha dimostrato chiaramente di possedere la volontà e la capacità di uccidere.

L'imputata, che non ha mai accettato la fine della sua relazione con Stefano Del Bello, suo coetaneo. ha studiato, per settimane, un piano per eliminare Stefania ed è arrivata a coinvolgere anche due inconsapevoli amici. Il primo, per motivi di lavoro, non si è mostrato disponibile, mentre l'altro, Angelo, si è prestato e, ignaro del folle progetto, ha teso una trappola all'impiegata 42enne e l'ha consegnata nelle mani della Alessandri.

Stefania sarebbe stata uccisa con quattro colpi di martello ed il suo corpo è stato occultato, dopo essere stato bruciato, nelle campagne della Franciacorta, tra Erbusco e Adro.

L'imputata ha raccontato di essersi difesa da un'aggressione della Crotti, ma la versione difensiva che vorrebbe accreditare un evento accidentale non appare credibile.

Il Gip Gueli, nell'ordinanza, ha precisato che Chiara Alessandri si è liberata del corpo e dell'arma del delitto cercando di cancellare, con il fuoco, tutte le tracce e cercando d'impedire il riconoscimento del cadavere.

"Durante l'interrogatorio - ha proseguito - l'indagata si è mostrata glaciale e non ha mai mostrato segni di dispiacere o pentimento". "Impossibile - ha concluso - pensare di rimetterla in libertà". L’indagine, comunque, non è chiusa e sono in corso accertamenti per scoprire se altre persone siano state coinvolte, anche incosapevolmente, dalla Alessandri,

Un piano di prevenzione avrebbe salvato Stefania

Il procuratore generale Pierluigi Maria Dell'Osso, ieri, è intervenuto in Procura a Brescia durante un incontro volto al contrasto dei femminicidi.

La tragica fine di Stefania Crotti, mamma di una bambina di 7 anni, a suo dire, si sarebbe potuta evitare con un piano di prevenzione.

La riunione, a cui hanno partecipato anche i vertici delle forze dell'ordine,il consigliere provinciale Diego Peli e l'assessore Roberta Morelli, ha preso proprio le mosse dall'ultimo terribile fatto di sangue che ha visto come vittima una donna. Secondo Dell'Osso, l'omicidio Crotti è stato preceduto da tutta una serie di elementi ed eventi (come la separazione tra la vittima ed il marito per una relazione extraconiugale e le forti tensioni tra Stefania e Chiara) che, se fossero stati valutati per tempo, forse avrebbero potuto impedirlo.