A Roma ci sono stati pesanti scontri durante la notte scorsa, nel quartiere Prati: nel corso dei festeggiamenti in via Libertà per i 119 anni trascorsi dalla nascita della Società Sportiva Lazio circa 300 ultras, staccandosi dalla folla festante che contava intorno a 2500 tifosi, sono avanzati a volto coperto verso gli agenti del Reparto Mobile. Gli ultras, creando un fronte unico e trincerandosi dietro i secchi dell'immondizia, hanno iniziato la rivolta lanciando sassi, bombe carta, bottiglie di vetro e spranghe contro gli agenti di polizia presenti sul posto in tenuta antisommossa.

Il fatto è avvenuto intorno alla mezzanotte scorsa, in via Cola di Rienzo.

L'intervento della polizia

Gli agenti - secondo quanto ricostruito - hanno dapprima subito il lancio di bombe carta e sassi, solo in seguito al contatto provocato dalla tifoseria, sono intervenuti nel tentativo di sedare la rivolta con lacrimogeni, idranti e una carica di alleggerimento durante la quale circa una decina di poliziotti sono rimasti feriti. Un agente è stato colpito a un polpaccio e un altro a un ginocchio, gli altri poliziotti coinvolti hanno riportato contusioni e lesioni varie: per loro sono stati richiesti da 4 a 20 giorni di prognosi.

I provvedimenti contro i tifosi

Da ciò che emerge dagli ultimi aggiornamenti, un tifoso è stato arrestato proprio questa mattina dopo essere stato riconosciuto al pronto soccorso al quale si era rivolto per essere medicato, mentre altri tre sono stati denunciati e nei loro confronti sono stati emessi provvedimenti Daspo.

Tali provvedimenti sono necessari affinché possano essere evitate successive aggressioni violente nei luoghi degli eventi sportivi. Sono in corso ulteriori indagini, in cui la polizia sta prendendo visione delle immagini catturate attraverso le telecamere della zona e quelle girate dalla polizia scientifica, per individuare altri possibili responsabili.

I contrasti della scorsa notte sono avvenuti a poche ore di distanza dal vertice convocato al Viminale per discutere intorno ai temi di violenza negli stadi, a seguito dei fatti accaduti durante la partita Inter-Napoli. Proprio durante tale vertice, il ministro dell'interno Matteo Salvini si è espresso contrario alla chiusura degli stadi e al divieto di trasferta.

Quella che doveva essere una festa si è tramutata, per l'ennesima volta, in un brutto racconto per le pagine della cronaca italiana.