Nuovo di caso di maltrattementi in un asilo nido di Torino, due maestre (madre e figlia) sono finite in manette dopo la denuncia di alcuni dipendenti. Alle donne viene contestato il reato di maltrattamento di minori.

I fatti

Erano troppi i bambini che frequentavano l’asilo nido, per questo, le due maestre, rispettivamente madre e figlia, li lasciavano al freddo e senza cibo: per farli ammalare. Questo è quanto contesta l’accusa alle due donne. Il tutto è avvenuto in un asilo nido di Torino, dove i maltrattamenti erano all’ordine del giorno. Si parla di bambini lasciati per ore a piangere per la fame o per il sonno.

I terribili fatti sono venuti a galla grazie ad un indagine della polizia scattata dopo la denuncia di alcuni dipendenti della struttura. Ora le due insegnanti si trovano in carcere con l’accusa di maltrattamenti prolungati e aggravati dalla minore età delle vittime.

Bamini lasciati soli e al freddo per punizione

Le due donne avevano allestito un asilo privato all’interno di una casa. La “stanza delle punizioni” era una mansarda priva di riscaldamento. La ‘struttura’ accoglieva un numero di bambini troppo alto rispetto alle limitazioni imposte dalla legge. I piccoli venivano lasciati piangere per ore per la fame e per il sonno, oppure portati a strattoni a fare le commissioni. Talvolta, per punirli, venivano lasciati soli dentro ad una stanza.

L’asilo accoglieva bimbi di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni.

La Procura di Torino contesta alle due insegnanti i molteplici maltrattamenti con l’aggravante della minore età delle vittime. Questa è l’accusa mossa nei confronti delle due donne. Dal novembre scorso, la polizia della questura di Torino ha rilevato grosse e gravi irregolarità all’interno del nido, anche grazie all’ausilio di diverse intercettazioni telefoniche.

Così, dopo mesi di attente osservazioni, è scattato l'arresto delle due maestre.

La difesa delle due insegnanti

”Ho sbagliato nel pensare ai piccoli del nido come se fossero miei figli”, queste le parole di una delle due accusate. A queste parole si aggiungono quelle dell’avvocato della donna: “È possibile che in alcune circostanze si siano verificati fatti poco compatibili con una regolare asilo nido, ma mai maltrattamenti”.

Continua il difensore dell’insegnante: “Il fatto di non farli dormire oltre le 10 di mattina era un modo per insegnare ai bambini la giusta alternanza sonno-veglia”. Ma non finisce qui, alle maestre viene anche contestato il fatto di aver scambiato più volte ciucci e cucchiai tra i bambini, episodi che vengono definiti dall’avvocato “sporadici e non abituali”.