Una tartaruga viva usata come pallone da calcio per una partita tra adolescenti in un parco di Grosseto. Incredibile, ma vero. I ragazzini, identificati, sono ora passibili di denuncia. È successo a Grosseto, in un tranquillo pomeriggio di febbraio. Alcuni agazzini radunati in gruppo ai giardini pubblici hanno deciso di giocare una insolita e crudele partita di calcio. Pare che gli adolescenti abbiano trovato una tartaruga di terra proprio nel parco, probabilmente smarrita da qualche giardino privato nei dintorni, e abbiano scelto di utilizzarla come insolito pallone da calcio.
Il tutto, sotto gli occhi dei passanti che, dapprima, non hanno capito di che cosa si trattasse.
Tartaruga come pallone da calcio
Successivamente, alcuni spettatori più attenti, si sono resi conto del gesto crudele: al posto del consueto pallone da calcio c'era una tartaruga viva e indifesa. Un addetto alla pulizia del verde pubblico sarebbe riuscito a fermare la folle partita con il rettile vivo e avrebbe chiamato immediatamente un veterinario. La tartaruga presentava, infatti, il carapace rotto, perdite di sangue, ed era in evidente stato di malessere molto importante. Tutti i calci presi avrebbero potuto uccidere il piccolo animale.
Possibili conseguenze per i 'calciatori di tartaruga'
Allo stop della "partitella" sono state subito interpellate le entità di competenza: è stato immediatamente chiamato un veterinario dell'Associazione SOS Animali onlus che ha verificato come la tartaruga fosse malconcia e necessitasse di cure significative. In attesa che la tartaruga venga trasferita presso il centro di recupero di animali selvatici di Semproniano, si monitorano le sue condizioni di salute. Ma c'è già chi pensa di dare una bella lezione di senso civico e di rispetto della natura ai ragazzini. Il gesto è stato ovviamente condannato dalle associazioni ambientaliste e animaliste e non è neppure piaciuto ai tanti cittadini che si sono schierati apertamente contro il gesto degli adolescenti "calciatori di tartaruga".
Attualmente, il giardiniere, l'Associazione e l'Enpa stanno valutando di sporgere denuncia contro i ragazzi, raccontando il "fattaccio" alle autorità competenti. La biologa che ha collaborato alla cura della tartaruga ha dichiarato che, date le condizioni dell'animale, la preoccupazione più grande è quella del risveglio dal letargo.