L'assassinio del Commissario Luigi Calabresi avvenuto il 17 maggio del 1972 fu uno dei primi omicidi che aprirono la stagione dei cosiddetti 'Anni di piombo'. Per molti anni gli investigatori brancolarono nel buio senza riuscire a scoprire chi avesse ammazzato l'uomo di stato, coinvolto involontariamente nella morte dell'anarchico Pinelli nei giorni seguenti l'attentato milanese di Piazza Fontana.

Solo nel 1988, grazie alla 'crisi di coscienza' di Leonardo Marino, ex militante dell'organizzazione extraparlamentare 'Lotta Continua' coinvolto nell'attentato al Commissario, consentì di fare luce sull'assassinio.

L'uomo, a più di 15 anni di distanza, decise di auto-denuciarsi quale autista del commando che attese Calabresi sotto casa per ammazzarlo e 'vendicare' la morte di Pinelli, fornendo agli investigatori i nomi di mandante, complici e dell'esecutore materiale.

Nel 1997 con sentenza definitiva furono condannati Bompressi, Marino, Sofri e Pietrostefani

Dopo lunghi e polemici gradi di giudizio contestati da una parte dell'opinione pubblica, solo nel 1997 si arrivò ad una sentenza definitiva. Furono condannati quali esecutori materiali dell'omicidio Ovidio Bompressi e lo stesso Leonardo Marino, e come mandanti (concorso morale) senza l'aggravante del terrorismo Giorgio Pietrostefani e Adriano Sofri.

Bompressi, Marino e Sofri scontarono la pena alcuni in parte ed altri totalmente.

Il primo fu graziato per gravi motivi di salute nel 2006 dal Presidente Napolitano. Giorgio Pietrostefani, proclamandosi innocente, per evitare di scontare la pena si rifugiò in Francia, avvalendosi della protezione della cosiddetta 'dottrina Mitterand'.

Pietrostefani gode di una pensione Inps da 21.740 euro netti l'anno

Solo oggi si scopre che, nonostante non abbia scontato la pena comminata, l'uomo gode di una pensione di vecchiaia dei lavoratori ex Inpdap.

Pietrostefani, che oggi ha 75 anni, dal 2000 al 2015 integrò i contributi al fine di poter accedere ad una convenzione tra Italia e Francia che gli ha consentito di godere dell'erogazione dell'assegno previdenziale.

Questa notizia, per alcuni quotidiani online, quale 'Il Giornale', viene riportata quale una vera e propria beffa, in considerazione del fatto che lo stato stia erogando mensilmente una pensione ad un latitante che non ha mai saldato i conti con la sua stessa giustizia.