È stata inaugurata lo scorso 2 febbraio nella città di Massa, la mostra dal titolo ‘Storytelling’ che raccoglie le opere del pittore siciliano Giuseppe Veneziano. Si tratta di una quarantina di lavori che si trovano esposti a Palazzo Ducale. La mostra, aperta al pubblico fino al 24 febbraio, è stata patrocinata dal Comune di Massa ed inaugurata dal vicesindaco Guido Mottini e dall’Assessore alla Cultura Eleonora Lama. La particolarità della mostra è di raccogliere opere pittoriche che hanno come protagonista Gesù, dipinto nelle più comuni attività della vita quotidiana.

Alcune opere esposte hanno suscitato critiche molto forti

I dipinti esposti nella mostra sono destinati a suscitare discussioni molto accese. Uno di questi, ad esempio, raffigura Gesù che mangia in un fast food. Un altro ancora ripropone una versione ‘moderna’ dell’ultima cena di Leonardo da Vinci, i commensali però sono tutti impegnati a farsi un selfie. Ma un dipinto più di tutti ha fatto parlare di sé, sollevando critiche e polemiche. Si tratta di un Cristo in croce che indossa un paio di slip leopardati e griffati ‘Dolce e Gabbana’. Ma non solo, la scritta ‘Inri’ iconograficamente posta sulla croce è stata sostituita dall’acronimo ‘Lgbt’, sigla che indica le comunità lesbiche, gay, bisessuali e transgender.

Questa immagine, come racconta Alessandro Bandoni, presidente della Commissione pari opportunità del Comune di Carrara, è stata pubblicata sulla sua pagina Facebook, ma subito censurata e rimossa dalla piattaforma. Da qualche giorno, inoltre, è stata indetta una petizione online indirizzata al sindaco, il leghista Francesco Persiani, per chiedere la sospensione della mostra considerata blasfema e offensiva nei confronti delle persone credenti.

Le dichiarazioni dell’artista

Il pittore Giuseppe Veneziano, autore delle opere esposte, ha dichiarato che non era sua intenzione offendere la sensibilità dei credenti, ma nel contempo ha rivendicato il compito principale dell’arte, quello cioè di scuotere le coscienze. “Cristo è venuto al mondo per salvare tutti e non si è mai scandalizzato”.

Così ha commentato il pittore siciliano. In merito alla petizione online, inoltre, Veneziano ha dichiarato di non essere stupito a causa di questa azione. Il suo lavoro tratta temi considerati ‘sociali’, come la religione, il s*sso o la politica, e che perciò possono toccare le diverse sensibilità. “Ma - ribadisce l’artista – nel mio lavoro non c’è alcuna intenzione di provocare gratuitamente”.