Il noto brand italiano di Dolce e Gabbana è finito al centro di un’aspra polemica mediatica. La colpa è di un video, postato il 17 novembre su Weibo, il canale Twitter asiatico. Il video, postato con l’hastag DGLovesChina e DGTheGreatShow, è stato definito sessista e razzista.

Lo sport di Dolce&Gabbana definito razzista e sessista: ritirato da Weibo

Lo spot pubblicato dalla griffe italiana aveva come soggetto una donna cinese che mangiava dei piatti tipici italiani come il cannolo, i spaghetti o la pizza. Il tutto, però, veniva mangiato con delle bacchette, tipicamente usate dagli asiatici.

Al centro della scena incriminata c’era anche un uomo che suggeriva alla donna come mangiare. Il tutto contornato dai troppi doppi sensi presenti nello spot. Secondo quanto riporta la nota rivista finanziaria Caixin, infatti, il brand italiano è stato accusato di comunicare in maniera stereotipa al mercato cinese, ingaggiando una donna dai tratti asiatici. In particolare, all'interno dello spot, è stata notata una frase troppo sessista: una voce maschile fuori campo, riferendosi al cannolo siciliano che sta per essere mangiato nello sport dalla protagonista cinese, le fa notare che è troppo grande per lei. Un evidente doppio senso, difficile da accettare per i cinesi.

A causa delle tantissime polemiche, il brand Dolce e Gabbana ha deciso di ritirare il video dalla piattaforma digitale. Ma non solo.

Secondo la rivista di Moda JingDaily, l’hastag creato ad hoc per boicottare il marchio era finito tra i trend topic. Tantissimi utenti di Weibo, poi, hanno chiesto le scuse in lingua cinese e inglese da parte della griffe italiana.

Il marchio D&G sparisce dai siti online cinesi, Stefano Gabbana nella bufera

Dopo le polemiche legate allo spot, Dolce e Gabbana ha cancellato la sfilata in programma il 21 novembre all’Expo Centre di Shanghai.

La situazione, al momento, sembra essersi evoluta, ma nel peggiore dei modi. Il brand italiano è stato boicottato su tutti i siti cinesi di commercio online. Il portavoce della piattaforma di lusso Xiaohongshu ha dichiarato: 'Accogliamo con piacere i marchi internazionali che operano in Cina, ma gli interessi della nostra patria non possono essere violati'.

Lo stilista Stefano Gabbana è finito al centro della bufera per aver criticato pesantemente la Cina e tutta la sua popolazione: 'Il mio staff è stupido, come la maggioranza dei cinesi'. Soltanto in un secondo momento, Gabbana ha dichiarato che il suo profilo Instagram era stato hackerato e si è scusato: 'Il mio ufficio legale si sta occupando della situazione. Io amo la Cina e l’intera cultura cinese'.