Alle ore 18 di lunedì 25 febbraio improvvisamente quattro spari riecheggiano tra i palazzi di viale Lazio a Rozzano, nell’hinterland milanese. Si tratta dei colpi di pistola indirizzati ad Antonio Crisanti, di 63 anni. L’uomo cade a terra, ormai esanime, nel piccolo parcheggio situato sul retro del supermercato “Il Gigante”.
I soccorritori del 118, arrivati poco dopo sul luogo dell’agguato, non possono fare altro che constatare il decesso. Chi ha sparato è già in fuga, i carabinieri però seguono sin da subito una pista precisa e fanno partire la caccia all’uomo.
Secondo gli inquirenti (come riportato da Corriere.it) a premere il grilletto contro Crisanti, che è residente in Campania ma che da qualche tempo vive a Milano dove risiede la figlia, proprietaria di un bar, sarebbe stato un suo familiare.
Si cerca il presunto responsabile del delitto
Per i carabinieri il movente sarebbe legato a un vendetta, forse per un dissidio tra parenti, a causa di rancori che continuano da anni: probabilmente qualcuno ha pensato di risolverli con un omicidio. L’autore del gesto, che potrebbe non aver agito da solo, non è stato ancora fermato: si tratterebbe però di un pregiudicato trentenne, noto a Rozzano perché esponente della malavita locale.
Non si esclude che, nelle prossime ore, questo individuo, ormai braccato dai militari dell'Arma, non decida di consegnarsi.
Gli inquirenti focalizzano la loro attenzione anche sul luogo in cui è avvenuto l'assassinio. Il killer potrebbe aver dato un appuntamento al 63enne in quel parcheggio sul retro del supermercato, tendendogli una trappola per sparargli i quattro colpi che lo hanno raggiunto al collo, all’addome, per due volte, e alla spalla.
Il drammatico precedente del 2003
Un ultimo proiettile non sarebbe andato a segno: i carabinieri lo hanno infatti ritrovato durante il sopralluogo sulla scena del crimine. Tra le tante persone accorse nella zona in cui è avvenuto l’omicidio anche alcuni parenti della vittima. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, qualcuno tra questi ha subito indicato il presunto assassino, chiamandolo “il boss di Rozzano”, augurandosi che finisca presto in galera e ci rimanga a lungo.
Il sindaco Barbara Agogliati ha voluto esprimere lo sgomento di tutta la popolazione della cittadina, situata pochi chilometri a sud di Milano, mentre in molti hanno ricordato un tragico precedente. Solo a pochi metri di distanza da quel parcheggio, nel 2003, Vito Cosco aveva ucciso quattro persone in seguito ad una vendetta per una questione di droga, uccidendo per baglio anche una bambina e un pensionato, capitati lì per caso.