Arrivano buone notizie dall' Ospedale pediatrico di Bari Giovanni XXIII, dove da sabato pomeriggio si trova ricoverato un bambino di soli cinque anni, con gravi lesioni all'esofago e allo stomaco, causate da una sostanza caustica che ha ingerito involontariamente bevendo un succo di frutta, acquistato dai genitori, in un bar della città.
Infatti, non appena il bambino ha deglutito la bevanda, si è sentito male ed ha iniziato a lamentare dei forti bruciori allo stomaco e alla gola. È stato così trasportato d'urgenza, prima all'Ospedale di Acquaviva e poi all’ospedale pediatrico di Bari, appunto al Giovanni XXIII, dove è stato ricoverato.
I medici hanno immediatamente visitato il piccolo e l'hanno sottoposto a tutte le cure necessarie, scoprendo che aveva le principali vie dell'apparato dirigente completamente ustionate.
Sarà un'ulteriore gastroscopia a chiarire definitivamente i danni riportati
Il bambino, che è attualmente sottoposto a terapia con gastroprotettori e alimentato per via parenterale, non è in pericolo di vita, anzi, le sue condizioni sono in netto miglioramento. Rimane in prognosi riservata, ed infatti il primario del reparto, il Dottore Guglielmo Paradies, fa sapere che il bimbo è tranquillo ed non è sedato e che interagisce con tutto lo staff medico e con i genitori in maniera adeguata.
Tra qualche giorno verrà sottoposto ad una nuova gastroscopia, che permetterà di fornire un quadro definitivo e la gravità delle ustioni riportate per poi decidere, se dovesse essere solo strettamente necessario, se sottoporlo ad un intervento chirurgico.
Le indagini sull'accaduto sono condotte dai carabinieri e dalla Procura di Bari
Su questa vicenda indagano i carabinieri coordinati dalla Procura di Bari: la mamma del bambino ha raccontato infatti alle forze dell'ordine, di aver acquistato in un bar una bottiglia sigillata di un succo di frutta, di averla aperta, infilatoci una cannuccia di plastica e di averla servita al figlio.
I carabinieri questa mattina si sono recati nel bar ed hanno proceduto al sequestro del succo di frutta incriminato ed anche a quello delle altre bottigliette della stessa marca di quella bevanda, sulle quali saranno effettuate delle analisi. Si pensa che la sostanza caustica fosse contenuta nella bottiglietta acquistata a causa di un lavaggio sbagliato della stessa nell'azienda produttrice.
Nel frattempo la proprietaria del bar, tramite il suo legale, l'avvocato Filippo Castellaneta, auspica una rapida e pronta guarigione al bambino.
L'avvocato ha inoltre chiarito che nessuna responsabilità può essere addebitata alla sua cliente, dal momento che questa si è limitata a somministrare una bevanda sigillata.
“Siamo certi – ha dichiarato inoltre il legale – che le analisi chimiche disposte dalla polizia giudiziaria e che allo stato non hanno ancora dato alcun esito, chiariranno meglio quanto accaduto e quali siano state le cause del malore”.