Crotone, 8 marzo – un uomo di 54 anni, è stato ucciso questa notte nei pressi di un bar sito in pieno centro. La vittima, con alcuni precedenti penali, è stata colpita da cinque colpi d’arma da fuoco. Avviate le indagini.
Stefano d’Arca, 54enne originario di Crotone, è stato ucciso tra la mezzanotte e l’una con 5 colpi d'arma da fuoco di fronte all'ingresso di un noto bar di Crotone presente nelle vie del centro storico cittadino. Tempestivo l’intervento degli agenti della Squadra Mobile e della Squadra Volanti che nell'immediato dopo l’allarme lanciato si sono fiondati sul luogo del delitto per svolgere le prime operazioni di indagine.
I dettagli dell'omicidio
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti e dichiarato durante una conferenza stampa tenuta questa mattina, la vittima con precedenti penali, intorno alla mezzanotte si trovava in un bar sito in viale Regina, vicino Piazza Pitagora. Improvvisamente tra l’uomo, ed il figlio del proprietario del bar, Giuseppe Cortese, 29enne del posto, sarebbe nata una furiosa lite. Cortese, secondo quanto dichiarato dalle fonti, avrebbe più volte invitato l’uomo a calmarsi e ad entrare dentro il bar, ma quest'ultimo si sarebbe rifiutato.
Il dettagli del delitto
Secondo quanto confessato dal giovane 29 enne, dopo i numerosi tentativi falliti utili a placare D’Arca, quest'ultimo, assalito da un momento di raptus, si sarebbe recato in un albergo sito nel centro storico di proprietà del nonno e sarebbe in seguito tornato al bar armato.
Una volta giunto a destinazione, Cortese avrebbe minacciato la vittima. Secondo quanto dichiarato dal giovane agli inquirenti, D’Arca avrebbe continuato a dare in escandescenza e a minacciare il giovane, fino a quando, Francesco Pezziniti, 77enne originario del posto e nonno di Giuseppe Cortese, ha strappato l’arma dalle mani del ragazzo e l’ha puntata verso la vittima, uccidendola così con 5 colpi al petto.
Gambino: 'Bastava richiedere l'intervento del 113'
Nonno e nipote, in seguito alla confessione di entrambi, sono stati tratti in arresto con l’accusa di concorso in omicidio e porto e detenzione di arma clandestina. Oltre l’arma da fuoco usata per compiere l’omicidio, durante una perquisizione svolta a casa del 77 enne Francesco Pezziniti, gli agenti hanno rinvenuto una seconda arma da fuoco con matricola abrasa.
Sulla macabra vicenda, il primo ad esprimersi è stato il Questore Gambino che ha dichiarati: ''Tutto ciò poteva essere evitato mediante una telefonata al 113''.