Qualche mese fa sono giunte delle segnalazioni circa quello che potrebbe essere il luogo in cui si troverebbero i resti di Emanuela Orlandi, la quindicenne scomparsa misteriosamente a Roma 36 anni fa. Stando a quanto riportato da Laura Sgrò - l'avvocatessa che assiste i familiari della giovane - in una lettera inviatele la scorsa estate si sostiene che il corpo della giovane si trovi in una tomba situata al cimitero teutonico di Roma, in un'area di extraterritorialità che sarebbe soggetta al controllo del Vaticano.
Nella missiva sarebbe indicato il luogo preciso in cui cercare: ad una parete del cimitero sorge una statua di un angelo che regge un foglio tra le mani recante una scritta in latino.
Ai suoi piedi si trova una lastra con una dedica per la principessa Sofia e il principe Gustavo, e proprio in quest'area ci sarebbe il loculo indicato. Il legale della famiglia Orlandi, di conseguenza, ha inviato un'istanza ufficiale alla segreteria di Stato della Santa Sede, e in particolare al cardinale Pietro Parolin, per avviare delle indagini concrete, senza escludere l'eventuale apertura della tomba.
La tomba è già stata aperta una volta
Come riporta "Il Corriere della Sera", l'avvocatessa Sgrò ha rivelato che, in seguito a dei primi approfondimenti avviati dopo la ricezione della lettera con la segnalazione, si è scoperto che la sepoltura indicata è già stata aperta in un'occasione e che, inoltre, vi è una certa difformità fra la datazione della scultura raffigurante l'angelo e la lastra ai suoi piedi.
Nell'istanza rivolta alla segreteria di Stato del Vaticano, il legale della famiglia di Emanuela Orlandi ha chiesto ufficialmente che si proceda con una ricerca accurata negli archivi di tutti i documenti riguardanti il loculo per far sì che si possa apprendere l'identità della persona che vi sarebbe sepolta.
Le persone portano lì i fiori per Emanuela
Laura Sgrò ha anche aggiunto di aver appreso da sue fonti che già da qualche anno diverse persone sono solite portare dei fiori su quella tomba proprio per commemorare la giovane Orlandi che sarebbe seppellita in quel luogo. Tutto ciò sembra dare ulteriore adito alla testimonianza inviata all'avvocatessa la scorsa estate e alla richiesta - da parte dei familiari della Orlandi - di procedere anche all'apertura della tomba alla presenza di un parente e dell'avvocato, qualora ciò si ritenesse necessario, considerando la "gravità del caso".
Il documento è stato indirizzato nello specifico al cardinale Parolin affinché possa autorizzare la Gendarmeria ad occuparsi dell'acquisizione del fascicolo riguardante il loculo indicato. Inoltre, siccome il cimitero teutonico è di fondazione tedesca e hanno diritto ad esservi sepolti i membri dell'Arciconfraternita, di casate religiose di origine tedesca e anche dei collegi tedeschi Anima e Germanico, è probabile che le operazioni debbano coinvolgere anche le autorità teutoniche.