Tornavano da una festa di carnevale. Le loro vite sono state spezzate non per una fatalità. Il dolore per la tragedia, si abbina alla rabbia di una collettività: l'uomo che sabato notte ha provocato la morte di Gianluca Carotti, di 47 anni, e della compagna Elisa Del Vicario, di 40, invadendo con la sua auto la corsia opposta sulla statale adriatica a Porto Recanati, nelle Marche, era alla guida drogato, ubriaco e senza patente. I figli della coppia, che hanno 10 e otto anni, ora rimasti orfani, sono ricoverati in gravi condizioni. Il responsabile della tragedia, Marouane Farah, pregiudicato di 34 anni di origine marocchina, è stato arrestato per duplice omicidio stradale.

Incidente stradale, la dinamica

Marouane Farah, lo scorso sabato notte percorreva la statale 16 nel territorio di Porto Recanati, in condizioni proibitive e non a norma di legge. Verso l'una, alla guida di un Audi A6, risultata intestata a lui, ha invaso la corsia opposta su cui viaggiavano a bordo di una Peugeot, Gianluca Carotti e la compagna Elisa Del Vicario con i rispettivi figli avuti da precedenti unioni: una bambina di dieci anni e un bambino di otto. La famiglia, al ritorno da una festa in maschera, era diretta a casa nel vicino comune di Castelfidardo. Per il violentissimo impatto con l'Audi, la Peugeot si è ribaltata. I vigili del fuoco di Macerata hanno estratto dalle lamiere la coppia e i bambini che viaggiavano sui sedili posteriori.

Per Gianluca ed Elisa, purtroppo, non c'era più niente da fare. I bambini, ricoverati in Rianimazione pediatrica ad Ancona, sono sottoposti a 'monitoraggio intensivo'. Anche se il loro quadro clinico si è mantenuto stabile nella notte, la prognosi resta riservata.

Marouane Farah, è risultato positivo ai test per alcol e droga.

Inoltre era senza patente, perché scaduta, e sprovvisto di assicurazione. Per lui, il pm del Tribunale di Macerata ha chiesto la custodia cautelare in carcere per omicidio stradale plurimo, aggravato da guida in stato d'ebbrezza, sotto l'effetto di droga, con patente scaduta e carenza di copertura assicurativa dell'auto, velocità pericolosa e lesioni stradali pluriaggravate.

Quando ha causato l'incidente mortale, era in fuga da altri incidenti provocati nella zona.

Il marocchino residente a Monte San Giusto è un pregiudicato: è stato arrestato per spaccio lo scorso aprile in una maxi operazione antidroga in cui i carabinieri avevano scovato 223 chili di hashish. Era stato sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria presso la caserma dei carabinieri. Ora è piantonato all'ospedale di Civitanova Marche, in attesa della convalida del fermo. Nell'auto con lui viaggiavano due connazionali: feriti lievemente, anche loro sono risultati positivi ai test alcolemici e tossicologici.

Castelfidardo, lutto cittadino

A Castefidardo, paese di origine della coppia, Gianluca ed Elisa erano molto conosciuti ed apprezzati.

Lui lavorava in un'azienda e nel tempo libero allenava i bambini a calcio. Lei faceva la segretaria nell'azienda di famiglia e si dedicava al volontariato. il sindaco Roberto Ascani ha proclamato il lutto cittadino. Con un post su Facebook, saluta "due genitori splendidi, sempre pronti ad aiutare gli altri e a sorridere alla vita", morti non per una fatalità ma perché uccisi "dal peggiore dei balordi". Il doppio funerale si terrà mercoledì 6 marzo alle 15 nella chiesa centrale Collegiata di Castelfidardo. Dopo l'ispezione cadaverica, le salme oggi sono state esposte all'obitorio di Civitanova, e domani sarà aperta la camera ardente a Castelfidardo.

Esplode la rabbia anche del ministro Salvini

L'ospedale in cui è ricoverato il marocchino, ieri è stato presidiato dalle forze dell'ordine per contenere la rabbia di alcuni cittadini e che, invece, è esplosa sul profilo Facebook di Farah, preso d'assalto da utenti che lo insultano. Rabbia che oggi ha ispirato anche le parole del ministro dell’Interno e vicepremier leghista Matteo Salvini nell'annunciare un disegno di legge per raddoppiare le pene detentive ed economiche nei confronti di chi spaccia. Ma Don Andrea Cesarini, parroco di Castelfidardo che ha organizzato una veglia di preghiera, invita tutti a non permettere che la rabbia e l'odio abbiano il sopravvento. E così anche Laura Del Vicario, sorella della vittima.