La notizia che sta circolando in queste ore è drammatica: lei si chiama Francesca, ha 23 anni ed ha trovato il coraggio di rendere pubblica la sua agghiacciante storia. C'è un padre-orco e ci sono abusi e stupri subiti per ''punizione''. L'unica colpa della giovane è quella di essere omosessuale. I fatti raccontati dalla ragazza sarebbero avvenuti quando lei era ancora minorenne, all'epoca aveva 15 anni. Le sue denunce hanno portato agli arresti dei genitori della presunta vittima. I due hanno comunque respinto le gravi accuse che sono loro contestate, ci sarà ovviamente un processo.
Il calvario della giovane sarebbe iniziato presto, quando lei era ancora un'adolescente, una ragazzina di appena 15 anni. ''Mi tagliavo i capelli corti e vestivo da maschio, la mia famiglia aveva già capito le mie scelte. Poi una mattina ho lasciato il cellulare a casa, mia sorella ha letto i messaggi e quel giorno sono corsi a scuola a prendermi. Mio padre, mia madre, mia sorella e il suo fidanzato. E mentre eravamo in macchina, mi davano botte sulla testa''.
Violentata dal padre, ha tentato anche il suicidio
Il racconto della giovane si fa sempre più drammatico, perché dopo le botte sarebbe arrivata anche la violenza sessuale. La giovane racconta che il padre, dopo averla rinchiusa in una camera, iniziò ad abusare di lei.
Alle sue amiche venne posto il divieto assoluto di avere dei contatti con lei, la sua vita divenne un vero inferno. Traumi che l'hanno segnata e che sono impossibili da dimenticare. La ragazza ha tentato per ben tre volte il suicidio senza però, per fortuna, riuscire nel suo intento. Dopo aver lasciato l'abitazione dei genitori, ha vissuto per alcuni anni in una comunità protetta, dopo la denuncia per violenza sessuale presentata nel 2016.
L'udienza è fissata per il 9 maggio
Di questa storia terribile resterà impressa una frase che sarebbe stata pronunciata dal padre all'indirizzo della figlia: ''Meglio morta che lesbica''. Francesca è stata accettata come parte civile dal gup di Termini Imerese. L'udienza preliminare è prevista per il 9 maggio prossimo. La storia raccontata dalla ragazza ha scatenato varie reazioni, tra cui quella del ''Palermo Pride'' che ha definito questa vicenda come ''abominevole'', ritenendola il chiaro sintomo di ''un rigurgito del passato che ritorna oggi in un Paese che persevera nel negare diritti e accoglienza e permette abusi, violenze e discriminazioni".