Emergono nuovi particolari raccapriccianti sull'omicidio del piccolo Gabriel Feroleto, avvenuto qualche giorno fa a Volla di Piedimonte, vicino Cassino, in provincia di Frosinone. Per il delitto sono finiti in carcere sia la madre del piccolo, Donatella Di Bona, 28 anni, che Nicola Feroleto, il padre di 48 anni. Ieri, nella chiesa di Santa Maria Assunta di Piedimonte San Germano, si sono svolti i funerali della vittima. L'edificio religioso, sia all'esterno, che all'interno, era gremito di persone, le quali hanno voluto dare l'estremo saluto al bambino.

Tutta la comunità del frusinate, ma anche l'intero Paese, è rimasto sconvolto per questa ennesima tragedia che vede ancora una volta ucciso un piccolo bambino. Con il passare dei giorni emergono intanto nuovi dettagli, alcuni piuttosto raccapriccianti, su quanto successo: la madre è stata ascoltata dagli inquirenti, e anche il padre.

I genitori forse volevano appartarsi

Secondo quanto riporta il quotidiano locale on-line Ciociaria Oggi, una delle ipotesi investigative che stanno emergendo in queste ore è quella che i genitori volessero appartarsi per avere un rapporto intimo. Sarebbero stati quindi infastiditi dal pianto continuo del bimbo, e così sarebbe maturata la decisione di liberarsi del piccolo.

Come si ricorderà, il bambino venne trovato privo di vita sul ciglio di una strada e si pensava che ad investirlo fosse stata un'auto pirata. Ma la verità riscontrata è stata invece un'altra: il bambino, secondo quanto emerso dai primi racconti forniti dalla signora Di Bona agli inquirenti, sarebbe stato ucciso da lei stessa.

Lo avrebbe portato in un prato vicino all'abitazione, qui l'avrebbe soffocato, e poi lo avrebbe lasciato sul posto. Anche gli inquirenti credono che il luogo del delitto sia proprio vicino l'abitazione, precisamente la stradina sterrata. La donna ha cambiato versione diverse volte, poi è crollata sotto le domande degli investigatori, confessando il crimine.

In un primo momento si pensava che Nicola non fosse presente al momento dell'omicidio, ma poi le intercettazioni ambientali dei Carabinieri hanno fatto emergere un quadro ancora più complicato. La sua auto sarebbe rimasta sempre vicino all'abitazione nei momenti in cui il piccolo Gabriel veniva ucciso.

Le minacce a Donatella e ai parenti

"Abbiamo fatto un guaio. Io e Nicola abbiamo ammazzato Gabriel, lo abbiamo soffocato", sarebbero queste le parole pronunciate da Donatella Di Bona a sua madre e intercettate dai militari dell'Arma. Gli agenti hanno scoperto anche che l'uomo, sempre in un'altro audio, avrebbe detto "vi levo dal mondo", minacciando così anche i parenti di Donatella. Secondo quanto ha riferito la madre della donna agli inquirenti, in famiglia ci sarebbe stato un clima per niente tranquillo, anche sua figlia sarebbe stata continuamente minacciata dall'uomo. Alla madre di Donatella quella relazione non era mai piaciuta.