Davide Compagno, questo il nome dell'agente di Polizia di Mira, in Veneto, è finito al centro di un caso che potrebbe vederlo protagonista di presunti abusi a danni dei cittadini del luogo. Dai ragazzi del luogo viene chiamato, come si vede nel servizio che gli hanno dedicato Le Iene andato in onda lo scorso martedì, lo sceriffo. Questo per i modi intimidatori in cui tratta spesso i ragazzi della zona, maniere che sono al limite, e forse a volte lo hanno anche superato, dell'abuso di potere. A testimonianza di questo atteggiamento che dovrebbe essere molto lontano da quello di un vigile urbano, il video girato da Marco, un ragazzo che era stato convocato dallo stesso Davide Compagno per avere alcune informazioni su un presunto spacciatore di droga.
Il video è stato consegnato alle Iene che hanno girato un servizio con l'inviato Luigi Pelazza ad avere raccolto una serie di testimonianze.
L'agente di Mira nega la presenza di un avvocato e intimorisce il giovane
La prima domanda posta dal poliziotto è già simbolo di tutta la vicenda, che è stata poi scoperchiata dalla nota trasmissione di Italia 1. L'agente chiede a Marco, il ragazzo che ha girato il video, "come è messo con la droga". Insiste affermando che gli avrebbe posto la domanda una volta sola e che se non voleva uscire dal Comando gambizzato, perdere la patente o il posto di lavoro gli conveniva rispondere subito. Il ragazzo dichiara immediatamente di aver fumato qualche canna. Ammissione che, per il poliziotto diventa subito un motivo per incalzare, arrivando agli insulti: "Non ho tempo da perdere con gli ebeti come te", avrebbe detto al ragazzo.
Il giovane, che, ricordiamolo, non ha alcun precedente per droga, fa notare che non è corretto essere definito ebete.
Questo porta il poliziotto a minacciarlo nuovamente dicendogli che aveva "appena vinto una bella denuncia per favoreggiamento". Lo informa anche che sarà mandato al Sert (dove vanno i tossicodipendenti a disintossicarsi) e che gli sarà sospesa la patente di guida.
A questo punto il 20enne chiede di poter chiamare un avvocato. L'agente risponde che "lì dentro l'avvocato non entra" violando di fatto un diritto del giovane.
Altre testimonianze sui presunti abusi di potere
Sembra però che Marco non sia stato l'unico a subire questo trattamento intimidatorio tanto che l'agente Davide Compagno viene chiamato da molti 'lo Sceriffo'.
A testimoniare questo, sempre nel servizio delle Iene di Luigi Pelazza, è anche Nicolas, un altro giovane, fermato fuori dal cimitero dove era andato a trovare la madre. In un primo tempo gli viene chiesto di effettuare un tampone per capire se fosse sotto effetto di droghe. Il risultato è negativo e anche dopo aver perquisito l'automobile e non aver trovato nulla, gli viene chiesto di andare in ospedale a fare un prelievo del sangue perché spesso, così dicono i poliziotti "I tamponi non funzionano'. Ma anche il prelievo risulterà poi negativo. Nel mentre però Nicolas viene portato al Comando dove si troverà anche lui al cospetto dello 'Sceriffo', ovvero l'agente Davide Compagno. Anche in questo caso Nicolas, che non ha precedenti penali, ne casi di detenzione nel suo passato, viene trattato con eccessiva e ingiustificata violenza.
E' stato tenuto lunghe ore al comando senza bere e senza poter usare il telefono, strattonato e intimorito dall'agente.
A Carlo, invece, fermato per un normale controllo, dopo l'esame del tampone (negativo) è stato spruzzato anche spray al peperoncino negli occhi. Questo perché l'agente urlava contro la sua ragazza e lui ha cercato di far rientrare la situazione. Dopo una notte in cella è stato scagionato e rilasciato dal giudice.
Le Iene chiedono spiegazioni al comando di Mira
Quando l'inviato delle Iene si reca al Comando per chiarire le vicende viene gentilmente allontanato ma poco dopo si reca al Comando il protagonista di tutta la vicenda. Il Comandante se ne lava le mani, dicendo che non spetta a lui prendere provvedimenti, mentre l'agente Compagno si rende irreperibile.
Il Comandante dopo il servizio delle Iene parrebbe essere stato sollevato dall'incarico, anche se qualcuno sostiene che sia semplicemente in ferie. Forse non era tutto così a posto come volevano far credere?