David Solazzo si trovava a Capo Verde dallo scorso novembre, presso l'isola di Fogo, per coordinare per l'Ong Cospe il progetto "Rotas do Fogo", volto a promuovere e rafforzare il turismo rurale ed ecosostenibile dell'isola dell'arcipelago africano dove ha perso la vita.
Secondo le prime ricostruzioni sarebbe rimasto vittima di un incidente in casa, ma ci sono ancora molti elementi da chiarire: per giovedì è stata disposta l'autopsia sul corpo del giovane.
Il mistero e le indagini sulla scomparsa di David
Ancora buio pesto sulle cause della morte dell'agronomo fiorentino.
Proseguono le indagini sul caso, ma ci sono molti dubbi da sciogliere a riguardo: Luigi Zirpoli, console italiano a Praia (capitale di Capo Verde) ha comunicato alla Ong che la morte di David sarebbe avvenuta tra la notte di martedì e le prime luci dell'alba del giorno successivo. Inoltre ha affermato: "Solazzo era stato a cena con degli amici e la mattina seguente è stato trovato morto in casa dove, credo, vivesse da solo. Le autorità stanno indagando e giovedì ci sarà l’autopsia".
L'agronomo fiorentino non era un principiante, infatti prima di aiutare e di mettere a disposizione tutto il suo sapere a Capo Verde aveva prestato servizio sempre per la stessa Ong in Angola. La Onlus lo ha ricordato con queste parole sul proprio sito: "Cospe annuncia con immenso dolore la perdita di David Solazzo, cooperante prima in Angola e poi a Capo Verde, amico e professionista serio e appassionato".
Le parole della console onoraria di Firenze Alba Serena Binazzi
"Non ho parlato con nessuno a Capo Verde. Ho letto che lui era amato da tutti e del resto Capo Verde è un posto tranquillo e l'isola di Fogo ancor di più. I suoi abitanti vivono senza gravi episodi di violenza. Poi, per carità, le mele marce ci sono ovunque ma aspettiamo di capire cosa è davvero successo".
Questo il commento della console sull'accaduto, un grande interrogativo che solamente il tempo potrà risolvere e accurate indagini che possano portare alla luce tutti i retroscena dietro alla scomparsa di un ragazzo che aveva deciso di impegnare la sua vita nel sociale, in quello in cui credeva, un giovane che aveva deciso di studiare per arrivare fino a dove c'era bisogno di lui.
L'abbraccio dell'Università di Firenze
Il rettore Luigi Dei si è stretto e ha comunicato tutta la sua vicinanza e quella dell'Università di Firenze alla famiglia dello studente iscritto al corso di laurea magistrale in Natural Resources management for tropical rural development della Scuola di Agraria. Ha affermato che i colleghi ricordano David come un giovane appassionato e capace, dedito al lavoro e con un grosso bagaglio di esperienze lavorative alle spalle.
La famiglia, intanto, ha preferito non parlare con i cronisti, preferendo rimanere in silenzio nel proprio dolore, come del resto tutti coloro che stanno soffrendo per la perdita di un trentenne dal cuore grande che ha creduto fino in fondo in ciò che studiava e amava.