Continuano a venire fuori novità sul caso di Manduria, la cittadina tarantina travolta da un vero e proprio tsunami dopo la morte del pensionato 66enne, Antonio Cosimo Stano, seviziato brutalmente da una baby gang in casa sua, composta da almeno 14 ragazzini, otto dei quali attualmente si trovano in carcere. Le accuse nei loro confronti sono gravissime: tortura, aggravata dalla crudeltà, violazione di domicilio e sequestro di persona. Quella di Manduria è una storia che andava avanti non da mesi, ma da tantissimi anni. Un recente servizio dell'emittente televisiva pugliese Telenorba ha infatti mostrato pezzi di un video di 7 anni fa, in cui numerosi ragazzini che non hanno neanche 10 anni di età all'uscita da scuola si recano "addo lu pacciu", ovvero dal pazzo, così era conosciuto da tutti Antonio nella cittadina tarantina.

L'uomo era anche affetto da problemi psichici. Il nuovo frame che spunta dal web è alquanto sconcertante, così come quelli delle torture diffusi dalla Polizia, che i ragazzi hanno girato con i telefonini e fatto circolare su Whatsapp.

Video risalente al 2012

Le immagini diffuse da Telenorba risalgono al 2012, e come detto il video circola ancora in Rete, precisamente su YouTube. Per deontologia professionale abbiamo scelto di non pubblicare il frame in questione, questo poiché sono coinvolti dei ragazzi minorenni, e molti di loro sono ripresi con il loro volto. Tutto comincia all'uscita da scuola dei giovanissimi, uno dei ragazzini riprende la scena con il cellulare, e si vede una lunga colonna di ragazzi che invece di recarsi a casa, va proprio in via San Gregorio Magno, dove risiedeva Antonio Stano.

Durante il tragitto uno di loro fa delle interviste ad alcuni partecipanti della "spedizione", chiedendo se anche loro stessero andando "dal pazzo". In totale il video dura 2 minuti e 26 secondi. A metà dello stesso i ragazzi danno un colpo sordo alla porta dell'abitazione di Stano, poi quest'ultimo esce, e i ragazzi gli urlano contro di tutto.

Sono parole molto pesanti quelle si sentono pronunciare a questi ragazzini. La tesi che nessuno sapesse quello che accadeva a Manduria vacilla sempre di più.

La Procura continua le indagini

Proseguono intanto spedite le indagini della Squadra Mobile manduriana, unitamente a quelle della Procura di Taranto, che vuole andare fino in fondo a questa terribile storia che ha sconvolto il nostro Paese.

Già negli scorsi giorni il procuratore Carlo Maria Capristo ha detto che per i responsabili sarà usata la "mano pesante", e cosi infatti è stato. Recentemente, il 5 aprile, i vicini e il parroco dell'oratorio che confina con la casa di Antonio hanno presentato una denuncia alla Polizia, che il giorno successivo, il 6 aprile appunto, immediatamente si recò a casa della vittima, trovato legato ad una sedia e in condizioni pietose. Ormai l'anziano non usciva più da tempo da casa sua, neanche per fare la spesa, in quanto aveva paura delle torture che quei ragazzini gli infliggevano. Antonio è morto dopo 18 di agonia presso l'ospedale locale il 23 aprile.