Si tinge di particolari ancora più raccapriccianti la vicenda di Manduria, la cittadina del tarantino balzata agli onori della cronaca nazionale per il caso relativo al pestaggio del 66enne Antonio Cosimo Stano, il quale è deceduto dopo 18 giorni di agonia presso l'ospedale locale. La vittima infatti è stata brutalmente seviziata in casa sua da una baby gang, composta da circa 14 ragazzini, otto dei quali sono finiti in carcere con le accuse di tortura, aggravata dalla crudeltà, violazione di domicilio e sequestro di persona. La Procura del capoluogo ionico continua ad andare avanti con l'inchiesta, e al vaglio degli investigatori ci sono gli audio delle chat Whatsapp.

Da questi emerge tutta l'efferatezza con cui i giovani hanno colpito l'anziano: "Eravamo in sei con le mazze" - dice uno di loro, quasi vantandosi per il bruttissimo gesto appena compiuto, e poi continua con queste parole, "lui urlava e noi lo colpivamo". Antonio è morto dopo 18 giorni di agonia in ospedale il 23 aprile scorso, ormai aveva tantissima paura di uscire da casa proprio a causa delle sevizie dei ragazzini.

Il terrore di Antonio

La Polizia nelle scorse ore ha diffuso i video delle incursioni notturne dei ragazzi a casa di Antonio Stano, e in uno di questi si vedono i ragazzi che entrano di soppiatto nell'abitazione. Il pover'uomo si trova all'improvviso cinque o sei persone davanti a se, armati di tutto punto con delle mazze.

Negli audio uno di loro descrive quei momenti, e riferisce che alcuni di loro sbattevano le mazze dappertutto, questo in modo da far impaurire l'anziano. Dopo aver urlato, Stano avrebbe perso addirittura la voce, tanto era il terrore che stava provando. Una volta che il gruppo si avvicinò al 66enne, qualcuno della gang lo colpì in testa.

Le immagini effettivamente non lasciano spazio a dubbi. Tutti i componenti della banda hanno agito a volto scoperto. "Mazzate, proprio mazzate, con le mazze in testa, uno di noi (nell'audio si indica il nome), sul volto gliel'ha data" - sono questi alcuni frammenti dell'audio che stamane ha riportato il Quotidiano di Puglia sulle sue pagine on-line.

Negli audio si scopre inoltre la vera ragione del perché il gruppo ha agito in questa maniera: la "noia".

Torture che andavano avanti da anni

Quanto succedeva a Stano non andava avanti da mesi, ma da anni. Proprio nelle ultime ore un servizio dell'emittente televisiva pugliese Telenorba ha diffuso alcuni pezzi di un'altro vide, che tutt'ora circola in Rete, precisamente su YouTube. Nello stesso, risalente al 2012, quindi a sette anni fa, si vede chiaramente un gruppo di ragazzini, alcuni di loro non hanno probabilmente neanche 10 anni, che all'uscita dalla scuola si recano in via San Gregorio Magno, dove appunto abitava la vittima e insultano "il pazzo", così era conosciuto Antonio a Manduria.

L'uomo, come è ormai risaputo, aveva problemi psichici. Quando il gruppo arriva vicino la porta dell'abitazione dell'uomo, sferra un colpo sordo alla stessa, poi la gang si allontana e rivolge all'uomo parole che solo a sentirle fanno venire i brividi.