Questa notte i carabinieri della stazione di Gorizia hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un imprenditore venezuelano, il quale è accusato di aver sfruttato i dipendenti dell'azienda di cui era socio co-titolare, La Montaggi S.r.l. che operava per conto di Fincantieri nei cantieri navali di Monfalcone. Secondo chi indaga infatti, l'uomo avrebbe costretto i lavoratori, tutti di nazionalità straniera, a turni massacranti, anche di 10 ore al giorno. In più, sotto la minaccia del licenziamento, pretendeva che questi ultimi gli restituissero ogni mese parte dello stipendio: le cifre si aggiravano intorno ai 200, e a volte anche 400 euro.

Infortuni sul lavoro non denunciati

Inoltre l'attività di indagine degli investigatori ha anche accertato che il soggetto in questione, le cui generalità non sono state comunque rese note, avrebbe anche costretto i suoi dipendenti a non denunciare episodi di infortuni accaduti sul posto di lavoro. L'imprenditore infatti aveva avvertito i lavoratori che, semmai si fossero infortunati in azienda, questi ultimi all'ospedale dovevano dire di essersi procurato le lesioni mentre si trovavano a casa. Questo stratagemma era posto in essere in quanto l'uomo voleva evitare problemi alla ditta. Il soggetto aveva il ruolo di capocantiere. La Montaggi lavora nei cantieri di Monfalcone, come già detto, e qui si stanno costruendo varie navi da crociera.

Quelli veneti sono tra i cantieri navali più grandi in Italia. I reati contestati all'uomo sono gravissimi: caporalato, estorsione, minaccia aggravata e sfruttamento del lavoro. Su di lui pende anche l'accusa di falso.

Altri sette indagati

L'inchiesta in questione ha portato anche ad iscrivere altre sette persone nel registro degli indagati.

Si tratta per la precisione di docenti e organizzatori della formazione, i quali avrebbero attestato tranquillamente che alcuni operai si trovassero a Padova, cosa che ovviamente non era vera in quanto gli operai non si erano mai mossi da Monfalcone. Proprio l'imprenditore infatti sarebbe stato l'artefice principale di questo raggiro, in quanto avrebbe anche costretto i suoi dipendenti a non frequentare i corsi della sicurezza previsti.

Utili alle indagini dei militari sono state le intercettazioni ambientali e telefoniche, che hanno confermato l'incresciosa situazione a cui erano sottoposti i dipendenti de La Montaggi S.r.l. Per dovere di cronaca e completezza di informazione, informiamo che Fincantieri è estranea all'indagine, che riguarda soltanto la ditta dove questi lavoratori operavano. Le vessazioni nei confronti degli operai duravano da circa due anni.