I carabinieri della stazione di Acqua dei Corsari, nel palermitano, hanno scoperto altri due furbetti del Reddito di Cittadinanza. Si tratta, secondo quanto riferiscono i militari, di un uomo di 35 anni e di una donna di 30, rispettivamente marito e moglie. Durante i controlli, è emerso che la donna percepiva normalmente il Reddito di Cittadinanza: 1.050 euro, questa sarebbe la somma che l'Esecutivo le avrebbe già corrisposto. Purtroppo il marito lavorava in nero presso una pasticceria del centro cittadino, situata nel quartiere Oreto. Come noto non è assolutamente consentito svolgere, per legge, lavori senza regolare contratto, tanto più se un componente di qualsiasi nucleo familiare percepisce il Reddito di Cittadinanza, una misura che il governo giallo-verde ha fortemente voluto per aiutare le persone più bisognose.

Multato anche il titolare dell'attività commerciale

Gli agenti, una volta scoperto che il marito della donna lavorava nel locale in questione, si sono recati anche presso l'esercizio commerciale per svolgere tutti i controlli del caso. Si è così scoperto che il titolare della pasticceria impiegava personale in nero, e per questo anche nei suoi confronti è scattata una denuncia e la relativa multa, salatissima in questi casi. In totale l'ammontare delle sanzioni amministrative elevate ammonterebbe a circa 112 mila euro. Ovviamente alla donna 30enne la carta gialla emessa da Poste Italiane, in cui è contenuta appunto la somma spettante del Reddito, è stata posta sotto sequestro.

Purtroppo non è il primo episodio del genere che capita nelle ultime settimane: diversi hanno provato a fare i furbetti sin da quando tale misura è stata introdotta, ma puntualmente sono stati scovati dall'autorità giudiziaria e denunciati.

Molti vorrebbero rinunciare al sostegno economico

In queste ultime settimane il Reddito di Cittadinanza è nuovamente al centro della cronaca, in quanto molte persone sarebbero pronte a rinunciare ben volentieri al sostegno economico in questione. Per tanta gente infatti la cifra erogata sarebbe ritenuta troppo bassa per far fronte alle spese quotidiane.

Anche se l'Esecutivo era stato chiaro in tal senso: non tutti infatti avrebbero percepito interamente le agognate 780 euro, il massimo che si può raggiungere se si dichiara reddito pari a zero. Solo in condizioni di estrema povertà la cifra arriva alla somma suddetta, e in alcuni casi può anche essere più elevata. Questo però a patto di non commettere illeciti di natura amministrativa o penale, come accaduto in questo caso nel palermitano: in tali circostanze la legge parla chiaro in proposito, e prevede denunce pesantissime per chi viola le regole. I controlli contro i furbetti del Reddito sono intensi ormai in tutta Italia.