La Guardia di Finanza di Foggia ha eseguito questa mattina un'ordinanza di custodia cautelare, in regime di domiciliari, nei confronti di tre persone. Gli arrestati sono l'attuale primo cittadino della cittadina foggiana, Antonio Potenza, insieme all'assessore Ivan Augelli (quest'ultimo consigliere comunale all'epoca dei reati contestati) e un imprenditore edile. Altre 25 persone sono state iscritte nel registro degli indagati. Il sodalizio avrebbe infatti manipolato le gare d'appalto indette dal Comune di Apricena, assegnandole ad imprenditori che erano in amicizia proprio con il primo cittadino.

La delicata attività di indagine è stata svolta dalla Procura della Repubblica.

Indagini partite da una denuncia

Secondo quanto riporta la testata giornalistica locale online Foggia Today l'inchiesta, denominata "Madrepietra", è partita quando un comune cittadino segnalò agli inquirenti gravi irregolarità nelle procedure di aggiudicazione di importanti commesse pubbliche. A questo punto l'autorità giudiziaria ha voluto vederci chiaro, e dopo una lunga attività di indagine, mirata quindi a verificare la fondatezza delle accuse mosse dal querelante, ha stabilito che effettivamente all'interno dell'amministrazione comunale esisteva questo sistema che assegnava gli appalti a soggetti che operavano nello stesso connubio politico-imprenditoriale, così è stato definito il sodalizio dai media locali.

L'indagine è stata condotta con apposite opere di pedinamento, ma anche è stata acquisita una mole di materiale documentario che confermerebbe le condotte illecite poste in essere dai soggetti indagati.

Il ruolo del sindaco

In particolare, gli agenti delle Fiamme Gialle hanno scoperto che nel 2018, il sindaco, verso cui pendono le ipotesi di reato di concussione, abuso d'ufficio e peculato, avrebbe costretto un componente dell'amministrazione comunale a rinunciare a un posto nella graduatoria finale di assegnazione di un concorso pubblico in modo che potesse risultare vincitore un altro soggetto.

In questo caso, l'autorità giudiziaria, ha stabilito che la condotta illecita posta in essere dal Potenza avrebbe riguardato ragioni esclusivamente politiche. Il primo cittadino è iscritto al partito della Lega. Nel mirino degli inquirenti è finito anche il servizio di affidamento della sorveglianza dello stabile in cui ha sede l'amministrazione comunale, assegnato nel 2017 a un imprenditore sempre vicino al sindaco per ragioni personali.

L'Augelli dovrà rispondere anche dei reati di "turbata libertà degli incanti" e "rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio". Le autorità hanno anche scoperto che il sodalizio avrebbe tentato anche di manipolare la gara d'appalto che prevedeva il miglioramento sismico della locale caserma dei carabinieri.