Carabiniere e superstite della strage di Nassiriya, Pietro Sini, non si vede riconosciuto l'incremento della sua invalidità. A questo punto ha deciso di riconsegnare alle autorità la medaglia al valore che aveva ricevuto. Al danno si aggiunge però la beffa: ora gli è stato richiesto di risarcire il conio del costo della medaglia. Durissime le parole di Sini, che ha chiesto al Generale dei Carabinieri se "siamo italiani o mercenari", e ha poi rivolto al Ministro Salvini e alla Ministra Trenta un conclusivo: "Vergognatevi".

'Non hanno chiesto neppure perché, mandano solo l'autista per le cerimonie'

La storia di Pietro Sini, un Carabiniere di 55 anni, sarebbe quasi ridicola se non fosse drammatica. Sopravvissuto alla strage del 2003 a Nassiriya (Iraq), che si portò via 28 persone, tra cui 19 italiani, ha ricevuto per quel fatto una medaglia al valore. Al suo ritorno fu riformato, ma con il passare del tempo non gli è mai stato riconosciuto il continuo aumento della sua invalidità, dovuto a quei drammatici eventi. Per questi motivi, Sini ha infine deciso di riconsegnare la medaglia allo Stato, come gesto simbolico. Dice infatti di sentirsi un "cittadino di serie b" e una "vittima del dovere". Già nel 2017 aveva tentato di restituire il premio alla Prefettura di Sassari, ma allora venne respinto.

Un anno fa, proprio il giorno dell'anniversario dei quindici anni della strage, ha deciso di andare a Roma, al comando generale dei Carabinieri. Ha dunque riconsegnato l'onorificenza. La storia sembrava conclusa qui, ma adesso al danno si è aggiunta la beffa. Lo Stato adesso gli ha fatto arrivare una richiesta di risarcimento proprio per la medaglia d'oro.

Costo totale 1.458 euro e 1 centesimo (sconto dell'Iva non dovuta per consuetudine).

Sini commenta amareggiato questo nuovo tassello della vicenda, affermando che si tratta di una vera e propria umiliazione. Aggiunge quindi che mai, in tanti anni, si sono curati di chiedergli il perché volesse restituire la medaglia. Soltanto in occasione delle cerimonie tenutesi a Cagliari in ricordo della strage, si ricordavano di lui e gli inviavano la macchina con l'autista.

'Siamo italiani o mercenari?'

Sini voleva soltanto la cancellazione della sua onorificenza, ma ora la questione si è evidentemente complicata. Per questo ha deciso di incaricare il suo legale, Andrea Bava, di avviare una causa contro lo Stato. Infine, tramite Facebook, ha pubblicato un video molto duro. Davanti al monumento di Sassari che celebra i caduti di Nassiriya, utilizza parole molto toccanti. Ricorda che ha portato via i cadaveri dei compagni, quel giorno, e critica quindi la retorica degli eroi, fondata solo sulle parole. Chiede, quindi, in conclusione, al Generale dei Carabinieri: "Siamo Italiani o siamo mercenari?". E si rivolge anche al Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, e alla Ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, rivolgendo loro un netto "Vergognatevi".