Continuano spedite le indagini della Guardia Costiera di Brindisi sulla vicenda accaduta il 28 agosto scorso nelle acque del mar Adriatico, a circa 4 miglia dall'imboccatura est del porto pugliese. Infatti, come si ricorderà, un sub di 58 anni, Leonardo Marseglia, è deceduto mentre si trovava sott'acqua. Al momento le reali cause dell'incidente non sono ancora ben note, ma sembra ormai certo che la vittima sia deceduta a causa dell'impatto con un altro natante. Nelle scorse ore il medico legale ha ispezionato la salma dello sfortunato subacqueo, riscontrando fin da da subito un trauma contusivo facciale, un'emorragia vicino agli occhi e alcuni segni di urto proprio alla base del collo.

Secondo i primi riscontri investigativi il soggetto sarebbe stato colpito da un natante: nelle scorse si era detto che a colpirlo sarebbe stato un motopesca in uscita dal porto, ma tale ipotesi non è ancora del tutto certa, in quanto l'uomo, che si era immerso al tramonto, potrebbe aver anche sbattuto anche contro il barchino di appoggio sul quale si trovavano i suoi amici.

L'ipotesi del motopesca

Per quanto riguarda la prima ipotesi al vaglio dei militari della Capitaneria di Porto, ovvero quella che a colpire Marseglia sia stato il motopesca che usciva dal porto, gli inquirenti, basandosi anche sui racconti dei testimoni, hanno dichiarato che il natante in questione potrebbe aver trascinato la boa per decine, se non per centinaia di metri.

A tal proposito alcune ferite presenti sul corpo della vittima coinciderebbero proprio con il filo di nylon utilizzato dall'uomo per poter agganciare la boa di segnalazione, strumento indispensabile ai sub che serve a segnalare alle imbarcazioni la presenza di un individuo sotto la superficie del mare. La barca d'appoggio dove si trovavano gli amici del 58enne si trovava invece semi ferma in una rada proprio di fronte a Punta della Contessa.

Si attende l'autopsia

Nei prossimi giorni il magistrato inquirente darà l'incarico ad un medico di svolgere l'esame autoptico sulla salma del sub. Solo dopo questo esame si potranno conoscere ulteriori dettagli sul decesso dell'uomo, che era impiegato come operatore scolastico in un istituto elementare del rione Bozzano, sito alla periferia sud del comune capoluogo.

Gli investigatori hanno eseguito delle ispezioni su entrambe le imbarcazioni finite al centro dell'inchiesta: le stesse sono state restituite ai rispettivi proprietari, mentre sono stati posti sotto sequestro la bombola, la boa di segnalazione e il filo di nylon, che sarebbe lungo una sessantina di metri. Inoltre, pare che al momento dell'incidente il sub stesse eseguendo la decompressione per poter riemergere. La vittima è stata trovata da un suo amico a circa 40 metri di profondità.