Lorenzo Verna, quindicenne milanese, si è accasciato durante una partita di calcetto in un impianto privato a Francavilla al Mare: immediati i soccorsi che però non sono riusciti ad evitarne la prematura morte. Il giovane si trovava nel comune abruzzese per trascorrere le vacanze estive assieme alla sua famiglia e, stando alle ricostruzioni dei testimoni interrogati dai carabinieri, all'improvviso è stremato a terra: in attesa dell'arrivo dell'ambulanza sono intervenuti tempestivamente i primi soccorsi da parte di un medico e di una veterinaria che stavano cenando nella pizzeria Regina Margherita in contrada Villanesi, distante poche decine di metri dal campetto, e gli hanno praticato un massaggio cardiaco, come da prassi di emergenza.

Quando il personale del 118 è arrivato le condizioni del giovane erano gravi: è stato quindi subito trasferito in codice rosso, il "codice di priorità immediata per le emergenze", presso l'Ospedale SS. Annunziata di Chieti, dell'Azienda Sanitaria Locale Lanciano Vasto Chieti, dove è però drammaticamente deceduto in tarda serata. Al momento si ipotizza un infarto, ma nulla è ancora certo.

Altre tragiche morti sui 'campetti' da calcio

Non è purtroppo la prima volta che accadono tragiche morti durante delle partite in un campo da calcio: in febbraio mentre giocava con gli amici nel campo da gioco della Parrocchia di Arsiero, il dodicenne vicentino Samuele Meneghini dopo aver barcollato vistosamente, è morto poco dopo essersi accasciato ed aver perso i sensi.

Anche in quel caso erano stati vani i primi soccorsi e quelli dei medici del 118, compreso un elicottero giunto appositamente, che ne hanno dovuto dichiarare la morte direttamente sul posto, nonostante i tentativi di rianimarlo. In quella drammatica situazione gli amici aveva riferito che il giovane mentre stava giocando aveva confidato di sentirsi poco bene ma pochi minuti dopo si è consumata l'improvvisa tragedia.

Anche a Bergamo nel giugno scorso il diciannovenne Alessandro Fregoni stava trascorrendo un sabato sera giocando a calcio con gli amici, nel campo di via Conciliazione di Ranica, quando è stato colto improvvisamente da un malore: i soccorsi erano arrivati immediatamente da un dottore che si trovava nei paraggi, praticandogli il massaggio cardiaco e fornendogli ossigeno.

Poco dopo, su chiamata da parte del personale di un bar vicino, era giunta sul posto un'ambulanza che lo aveva trasferito presso l'Ospedale Papa Giovanni XXIII, tra i più grandi ospedali italiani, dove gli era stato fornito supporto cardiaco e respiratorio anche tramite l'ossigenazione extra corporea della membrana ECMO: ricoverato in terapia Intensiva era però tragicamente deceduto dopo un giorno e mezzo.