Un ragazzo di sedici anni si è tolto la vita ieri mattina 19 agosto. La tragedia è avvenuta a Montefalcone di Val Fortore, in provincia di Benevento. La dinamica della morte del giovane, dai primi rilevamenti effettuati, non lascerebbe spazio ad ipotesi diverse da quella del suicidio.
La tragica scoperta dei familiari del ragazzo
Intorno alle 13 del pomeriggio di ieri 19 agosto, è stato ritrovato il corpo senza vita di un sedicenne che si era impiccato in un capannone. Il ragazzo, per compiere il tremendo gesto, si sarebbe impiccato utilizzando una corda legata alla trave di una struttura adiacente all'abitazione in cui viveva con la sua famiglia.
L'amara scoperta è toccata ai familiari che hanno subito chiamato i soccorsi, purtroppo inutilmente: il personale del 118, accorso sul posto, non ha potuto fare altro che constatarne il decesso.
Si indaga sulle ragioni che abbiano potuto portare il 16enne al gesto estremo
Al momento, i Carabinieri hanno già effettuato i primi rilievi per tentare di dare una spiegazione alla drammatica vicenda. Sul luogo è intervenuto anche il medico legale, incaricato dalla Procura, per fare chiarezza sulla dinamica della morte del sedicenne. Per adesso non è possibile azzardare delle ipotesi su quale motivazione abbia potuto spingere il ragazzo a commettere il gesto estremo. Le indagini delle Forze dell'Ordine si muoveranno in tutte le direzioni, raccogliendo tutti gli elementi sufficienti a ricostruire le cause della tragedia e per trovare delle risposte adeguate.
La comunità di Montefalcone è sconvolta da quanto accaduto e si stringe attorno al dolore della famiglia distrutta.
Un'altra tragica morte in Campania dopo quella del giovane turista francese
Sempre in Campania, domenica scorsa è stato ritrovato il corpo del giovane turista francese, disperso in provincia di Salerno. Il giovane era caduto in un crepaccio ed è stato rintracciato soltanto a nove giorni dall'incidente grazie all'aiuto di un drone.
La sua posizione era molto difficile da individuare dalle squadre di ricerca che hanno attivato tutti i mezzi possibili negli ultimi giorni. Si sono mobilitati anche molti volontari che conoscono la zona e i sentieri impervi che la caratterizzano. Il ragazzo aveva preventivato un percorso che a piedi lo avrebbe portato dal Cilento alla città di Napoli.
Molta la rabbia degli amici, convinti che si potesse fare di più per salvargli la vita attivando prima i rinforzi dei soccorsi. Il giovane, dopo l'incidente aveva chiamato il 118 per comunicare la sua tragica condizione: era caduto in un burrone e aveva due gambe spezzate. La Procura ha aperto un'inchiesta.