Una terribile tragedia si è verificata a Belluno domenica scorsa 15 settembre, dove una giovane ragazza di 30 anni, in servizio presso il nucleo Alpini dell'Esercito, si è improvvisamente tolta la vita nella sua stanza, proprio nella caserma dove lavorava. I carabinieri non hanno dubbi sul gesto volontario della ragazza, per cui non sarebbero coinvolte assolutamente terze persone. Si è trattato di una tragica fatalità. La giovane, di cui non sono state diffuse le generalità per motivi di privacy, pare soffrisse da diverso tempo di depressione. Il pm di turno presso la Procura della Repubblica di Belluno, Simone Marcon, ha dato subito il via libera alla restituzione della salma ai familiari.
Le esequie della ragazza si sono svolte oggi pomeriggio, 18 settembre, nel veronese, precisamente a Mussoi, città d'origine della vittima.
Si era arruolata una decina di anni fa
La giovane Alpina si era arruolata circa dieci anni fa e in precedenza aveva anche prestato servizio come fuciliere presso Oceanico Superiore, una località che si trova nella regione del Friuli. La locale Procura ha avviato tutte le indagini del caso per poter risalire esattamente al motivo che ha portato la 30enne a compiere l'insano gesto. La vittima pare non avesse mai subito episodi di nonnismo e, come già detto in apertura, ormai da diverso tempo soffriva di depressione. Secondo quanto riporta la testata giornalistica online Leggo, pare che ci siano ancora diversi lati oscuri da chiarire in questa vicenda, questo perché sembra sarebbero numerosi gli interrogativi a cui bisognerebbe dare una risposta.
Infatti Domenico Leggiero, dell'Osservatorio Militare, ritiene che bisogna indagare a fondo su quanto accaduto. Prima di compiere il gesto la giovane ha lasciato un messaggio d'addio a sua madre.
Era stata dichiarata non idonea al servizio per depressione
Secondo quanto riferisce Leggiero, pare che la ragazza, nei mesi scorsi, sia stata dichiarata non idonea al servizio militare, in quanto le era stato diagnosticato un malessere provocato proprio dal suo stato di depressione.
La Commissione medico - ospedaliera di Padova si sarebbe espressa anche in merito e alla ragazza aveva indicato di sottoporsi al Tso (Trattamento sanitario obbligatorio). Antonella Cortese, vice presidente dell'Osservatorio nazionale per i diritti dei militari e delle forze dell'ordine, informa la stampa che questo è il quinto suicidio che accade in tre settimane.
In totale, solo dall'inizio di quest'anno, sarebbero 45 i casi di suicidio all'interno delle forze armate. L'episodio di Belluno ricorda da vicino quanto successo a Bovino, in provincia di Foggia, poco più di due settimane fa, quando un carabiniere 39enne si tolse improvvisamente la vita sparandosi un colpo d'arma da fuoco alla testa con la sua arma d'ordinanza.