La notte tra sabato 26 ottobre 2019 e domenica 27 ottobre 2019 alle ore 3.00 le lancette si sposteranno indietro di un'ora e si passerà dall'ora legale all'ora solare. Ci sembrerà di avere le giornate più corte e di avere meno luce diurna. In realtà si guadagnerà un'ora di luce al mattino e se ne perderà una al pomeriggio.

Un po di storia

Nelle società antiche i bioritmi delle persone erano indissolubilmente legati al sole. Era il sole a scandire le giornate di queste società che erano per lo più contadine. Gli uomini si svegliavano al sorgere del sole, indipendentemente dal fatto che esso potesse sorgere in momenti diversi a seconda delle stagioni.

E così la vita trascorreva in simbiosi con i ritmi dettati da Madre Natura. Per esempio nella Roma Antica la cosiddetta ora prima era sempre l'ora che seguiva il sorgere del sole indipendentemente dalle stagione diverse in cui sorgeva.

Nel Settecento il primo ad avere l'idea che occorreva in qualche modo ottimizzare le ore fu Benjamin Franklin (inventore del parafulmine). Nelle sue riflessioni Franklin si proponeva di trovare un modo per il risparmio nell'utilizzo di candele. Seppur le sue idee non fossero realizzabili in concreto, poneva comunque le basi per il concetto di risparmio energetico cercando di convincere i suoi concittadini ad alzarsi prima al mattino per sfruttare le ore di luce.

Una proposta più concreta e realizzabile venne a George Hudson alla fine dell'Ottocento, egli suggerì di spostare in avanti gli orologi di due ore per adeguarsi all’andamento della luce solare.

Ma fu soltanto nell'epoca delle due grandi guerre che le proposte trovarono terreno fertile in concomitanza con una concreta necessità di risparmio energetico in vista dello sforzo bellico.

La prima fu l'Inghilterra nel 1916 a introdurre il British Summer Time che comportava lo spostamento della lancette avanti di un'ora nel periodo estivo. Molti altri paesi europei, tra cui l'Italia seguirono l'esempio inglese.

Vantaggi o svantaggi?

Lo scopo e il vantaggio dell'ora legale è costituito dal risparmio energetico, conseguenza diretta di un minore utilizzo della corrente elettrica.

L'ora legale porta a un maggiore sfruttamento delle ore di luce solare disponibili in una giornata.

Tuttavia nei giorni immediatamente successivi al cambio dell'ora molte persone segnalano disturbi del sonno e dell'umore dovuti ad una difficoltà nell’adeguarsi al nuovo bioritmo. E questo rappresenta senz’altro uno svantaggio.

Sarà l'ultima volta?

La Commissione Europea sta valutando se abolire il consueto cambio dell'ora, proponendo l'adozione di un metodo valido per tutti i paesi membri.

Nel 2018 è stata anche indetta dall'Unione una consultazione pubblica durante la quale i cittadini europei erano invitati a rispondere ad una serie di domande relative al cambio dell'ora. La consultazione ha avuto un'affluenza elevatissima.

Attualmente si è giunti ad una soluzione che potrebbe mettere tutti d'accordo, ogni paese membro infatti potrà valutare e decidere in autonomia come procedere. L'Italia ha tempo fino alla primavera del 2020 per comunicare la propria decisione.