Un brutto fatto di cronaca si è verificato nel pomeriggio di ieri, 14 novembre, nelle campagne tra le città di Galatina e Noha, nel leccese, dove un uomo di 37 anni, Angelo Baglivi, di professione agricoltore, ha sparato all'indirizzo di un 27enne colpendolo al volto e ferendolo gravemente. Sia lo sparatore che la vittima sono entrambi incensurati e non hanno mai avuto problemi con le Forze dell'Ordine. Resta, per il momento, il mistero sul movente di questo tentato omicidio. Secondo quanto riferiscono i media locali pare che il folle gesto possa essere riconducibile ad una trattativa per l'acquisto di uno o più cavalli finita male: in questo frangente i due non avrebbero raggiunto un accordo per cui Baglivi, forse in un raptus di follia, avrebbe preso l'arma e sparato contro il ragazzo.

Tuttavia questa ipotesi non convince appieno gli investigatori, in particolare i carabinieri di Galatina e del Norm di Gallipoli, giunti sul posto immediatamente dopo la sparatoria.

La dinamica

Tutto sarebbe cominciato intorno alle ore 14:30 quando i due avevano, molto probabilmente, appuntamento per la trattativa. A questo punto il 27enne si è presentato in contrada Sirgole, presso la masseria di proprietà del padre dello stesso Baglivi. I due, secondo una prima e ipotetica ricostruzione dei fatti, avrebbero cominciato a trattare ma poi qualcosa sarebbe andato storto. Il 37enne ha estratto la sua pistola e ha colpito al volto il malcapitato, che è stato subito soccorso da un'ambulanza del 118 e trasportato in codice rosso all'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce, dove resta ricoverato in gravi condizioni.

La prognosi resta al momento riservata, ma comunque non rischierebbe la vita. Nel frattempo l'autore del misfatto si era dato già alla fuga e i militari dell'Arma lo hanno rintracciato poco dopo. Lui stesso, interrogato dai carabinieri ha confessato di aver compiuto l'azione criminosa poco prima e ha portato gli inquirenti nel casolare dove è avvenuto il dramma.

Qui gli agenti hanno trovato la pistola con cui Baglivi ha colpito il giovane: l'arma presentava la matricola abrasa, per cui era illegalmente detenuta.

Rivenute centinaia di munizioni

Contestualmente al sequestro di quest'arma i militari hanno effettuato una perquisizione di tutto l'immobile in questione, trovando centinaia di munizioni e un fucile a canne mozze risultato rubato nel 2012 nella vicina Cutrofiano.

Che cosa ci facessero tante armi in una masseria adesso è oggetto di indagini approfondite, e proprio per questo particolare l'ipotesi di una banale lite per i cavalli non convince appieno gli inquirenti. Su disposizione del pm della Procura di Lecce, Alberto Santacatterina, Angelo Baglivi è stato condotto presso la casa circondariale di Borgo San Nicola, sita sempre nello stesso capoluogo di provincia salentino.