Un maniaco seriale che prediligeva attaccare le escort. Le indagini su Davide Corona, 29 anni, proseguono con nuovi riscontri: il giovane sarebbe sospettato di essere coinvolto in almeno altri tre casi di aggressioni a donne che si prostituivano, oltre a quelli emersi finora.
A dare la notizia è il Corriere della Sera, che rivela i retroscena dell’inchiesta partita dopo l’arresto dell'uomo, accusato di aver abusato per ben 11 ore di una 70enne ad inizio novembre. I due si trovavano nell’appartamento di Milano, in zona Sempione, dove la donna era solita ricevere i “clienti”.
Sono infatti troppe le coincidenze tra quanto avvenuto ed altri tre episodi del passato che si andrebbero ad aggiungere a quelli già noti alle forze dell’ordine. Infatti, prima dell’ultimo fermo, l’indagato si era già reso protagonista di due vicende analoghe che, a quanto pare, non sarebbero le uniche.
Un modo di operare ormai collaudato
L’inchiesta su Davide Corona coinvolge le procure di Milano, Cremona e Lodi, che lavorano insieme per verificare altri casi simili di aggressioni, rimasti irrisolti in passato. Il maniaco avrebbe sempre adottato la stessa modalità di operare: un primo contatto con le escort attraverso i siti specializzati di Internet, l’appuntamento, l’approccio iniziale in cui si mostrava gentile, arrivando a raccontare i propri problemi e poi, quando le donne iniziavano a spogliarsi, la violenza vera e propria.
Ogni volta il giovane avrebbe estratto un coltello, minacciando le vittime di morte se avessero reagito, prima di compiere abusi su di loro. Non si esclude che diversi altri episodi abbiano riguardato quelle “lucciole” che battono in strada, come le africane, restie a denunciare vicende simili.
Violenze anche nei confronti di amiche e conviventi
L’unica donna aggredita che non rientra in questo schema è una 55enne di Livraga, in provincia di Lodi: si tratta di una conoscente di Corona, che avrebbe denunciato un episodio avvenuto lo scorso 15 maggio. Quel giorno i due si erano dati appuntamento, ma non appena l’amica era salita in macchina, il 29enne avrebbe puntato contro di lei un coltello, obbligandola a seguirlo fino al motel Silk di San Martino in Strada (Lodi), dove sarebbero avvenute le violenze.
La donna ha descritto agli agenti l’episodio, raccontando anche di come il maniaco l’avrebbe obbligata a bere un “liquido dallo strano sapore” che l’avrebbe intontita.
Corona non ha un impiego, vive grazie ai genitori che lo sostengono economicamente; consumatore abituale di cocaina, attualmente risiede presso l’abitazione di un amico a Villanova del Sillaro, nel Lodigiano. In passato il giovane ha avuto due storie importanti con conviventi italiane, entrambe finite male, tra pestaggi, maltrattamenti e l’intervento delle forze dell’ordine, che l'uomo odiava a tal punto da farsi tatuare il celebre acronimo inglese “Acab” (“Tutti i poliziotti sono bastardi”) sul corpo.