La situazione dell'ex Ilva degenera di giorno in giorno. Dopo l'incontro tenutosi venerdì al Ministero dello Sviluppo Economico tra i sindacati, il governo e ArcelorMittal, i margini di una possibile trattativa sono ormai quasi inesistenti, lo si capisce dalle dichiarazioni dell'ad Lucia Morselli secondo cui l'azienda ritiene di sciogliere il contratto che si era impegnata a rispettare un anno fa.

Di parere opposto sono i commissari straordinari e la Procura di Milano che ha aperto un'indagine per verificare se ci sono state da parte della multinazionale condotte lesive per lo stabilimento ex Ilva.

L'USB (l'unione dei sindacati di base), dopo l'incontro di venerdì con l'azienda, ha indetto a Taranto uno sciopero generale per il prossimo 29 novembre, chiedendo al governo un piano B che provveda l'intervento dello Stato, la chiusura delle fonti inquinanti, la bonifica delle aree e un piano straordinario di riconversione al fine di garantire lavoro e redditi ai lavoratori ex Ilva.

ArcelorMittal chiude ad ogni possibilità di trattativa

Durante l'incontro tenutosi venerdì al Mise, l'ad Lucia Morselli ha ribadito che il recesso è in corso. La ragione principale riguarda l'immunità penale senza la quale è impossibile procedere al risanamento dello stabilimento.

L'altra motivazione riguarda lo stato degli impianti trovati in condizioni differenti da quanto prospettato dal contratto.

In merito si è soffermata sulle prescrizioni del forno Afo2, secondo la quale all'azienda era stato detto che tutte le prescrizioni richieste dalla magistratura sul miglioramento degli impianti erano in già in corso, invece non era stato fatto ancora nulla.

Da quanto emerge dalle varie indiscrezioni, l'intervento della Morselli sarebbe stato un vero e proprio attacco frontale al governo italiano, ritenendolo colpevole di aver preso in giro "i salvatori della Patria", ovvero ArcelorMittal.

Le perplessità del Governo

Il ministro dello Sviluppo Economico, Patuanelli, oltre a ribadire che non riconosce il diritto al recesso da parte di Mittal, si è detto perplesso sulle parole dell'ad Morselli, perchè nel primo incontro l'azienda avevo esposto tra le motivazioni principali il problema legato al mercato dell'acciaio.

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha dichiarato che il governo non permetterà ad ArcelorMittal di spegnere gli altiforni, perchè significherebbe un depauperamento dello stabilimento, compromettendo così il risanamento ambientale. Inoltre, ha ribadito che l'azienda si sta prendendo delle grandissime responsabilità e ne risponderà di conseguenza in tribunale. Infine, si è detto concorde con l'iniziativa della Procura di Milano per verificare possibili risvolti sul piano penale.

I commissari straordinari denunciano ArcelorMittal

I commissari straordinari, dopo aver depositato presso il Tribunale di Milano il ricorso cautelare d'urgenza, la Procura di Milano ha aperto un'inchiesta per verificare se da parte dell'azienda ci sono state condotte lesive allo stabilimento di Taranto.

Sabato, 16 novembre, i commissari straordinari hanno denunciato la multinazionale per fatti e comportamenti lesivi dell'economia nazionale. In sostanza i commissari hanno chiesto alla Procura di Taranto di verificare se ArcelorMittal abbia commesso dei reati in relazione al recesso del contratto d'affitto.

ArcelorMittal investirà 6 miliardi in un'acciaieria indiana

Dopo l'abbandono dello stabilimenti di Taranto, ArcelorMittal si prepara ad investire in un'acciaieria indiana in bancarotta, Essar Steel India. La notizia è arrivata dopo il via libera da parte della Corte Suprema indiana che avrebbe permesso a Mittal di pagare i creditori dell'acciaieria indiana.