La macchina fiscale ad alto rischio paralisi in Sicilia per lo stato di agitazione dei lavoratori delle Agenzie fiscali siciliane che, il prossimo 23 gennaio, daranno luogo ad assemblee su tutto il territorio dell'Isola dell'estremo Sud Italia.

Queste ultime, della durata di due ore, sono state indette dalle organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, UilPa, Confsal Unsa e Flp e si svolgeranno all'interno di tutti gli uffici dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Sicilia, i motivi della mobilitazione

Fulcro della mobilitazione, come spiegato da Alfonso Farruggia, segretario generale della UilPa Sicilia, le carenze organizzative delle rispettive amministrazioni delle due Agenzie in oggetto che, a detta dello stesso segretario, influenzano in maniera molto pesante la quotidianità del personale, continuamente sottoposto a sproporzionati carichi di lavoro, mai concordati con le sigle sindacali che rappresentano i lavoratori.

Mancanza di interlocuzione lamentata dai sindacati, nel caso specifico, è proprio quella con l'Agenzia delle Entrate la cui colpa, secondo quanto denunciato dalla Uilpa Sicilia, sarebbe da addebitare alla politica che, incapace di nominare dei direttori o comitati di gestione, ha avviato azioni strettamente di competenza governativa, in particolare del ministro dell'Economia.

Inoltre, i sindacati, lamentano anche la mancata ratifica delle nomine riguardanti i capi team nonché l’assenza di retribuzione del personale per attività già svolte e stabilite dal Fondo Unico di Amministrazione 2018.

Per quanto riguarda, invece, lo stato di agitazione dei dipendenti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, le sigle sindacali coinvolte, sottolineano il pesante deficit di circa 3 mila unità dell'organico ed esprimono notevole preoccupazione in merito agli scenari legati che si potrebbero aprire nella gestione della Brexit e nella temuta guerra dei dazi: fenomeni che rischiano di determinare un'ulteriore riduzione salariale di quasi 6 mila euro.

Amarezza e delusione quella provata e manifestata dal segretario Farruggia nei confronti del governo nazionale, per la promessa disattesa di soluzioni ai problemi avanzati dai sindacati con il Decreto fiscale e la successiva Legge di Bilancio, il cui esempio emblematico fu la cancellazione dell'incontro previsto per il 10 dicembre 2019 con il viceministro dell’Economia e delle Finanze Antonio Misiani per il quale non è stata programmata alcuna altra data.

Farruggia, concludendo, esorta oggi le sigle all'unità sindacale per accendere nuovamente i riflettori sulla mancata concertazione dei carichi di lavoro e sulla progressiva riduzione degli organici.