La pantera nera avvistata il mese scorso a San Severo, in provincia di Foggia, continua ad aggirarsi tra le campagne di Marina di Chieuti, sempre nel foggiano. Alcuni cittadini l'avrebbero intravista mentre percorreva, a passo veloce, le frazioni di campagna di Marina di Chieuti ed hanno immediatamente allertato le autorità locali.

La pantera di San Severo

Si tratta della stessa pantera avvistata lo scorso 15 gennaio a San Severo da un operaio che riferì alla polizia di averla rinvenuta nei pressi del centro abitato. Gli agenti intervenuti hanno trovato tracce sul terreno riconducibili ad un felino di grandi dimensioni.

Il sindaco Francesco Miglio ha invitato i concittadini a fare massima attenzione e a non percorrere le strade periferiche e le campagne, specialmente nelle ore serali. In caso di avvistamento si ricorda di chiamare il numero 0882.339200 - Sala operativa della polizia locale.

Esiti negativi degli esami sulla capra

Le analisi effettuate sul Dna della capra ritrovata sgozzata nelle campagne di San Severo, nei giorni successivi al primo avvistamento, risultano comunque essere negative. Non si tratterebbe infatti di una pantera; i carnefici della capra, secondo il laboratorio diagnostico molecolare del centro di referenza per la medicina veterinaria dell' Istituto Zooprofilattico del Lazio e della Toscana, sono almeno tre cani.

Antonio Fasanella, direttore dell'omonimo Istituto di Puglia e Basilicata, elogia così il lavoro svolto dagli esperti: "Un plauso va ai nostri dirigenti che hanno saputo effettuare con professionalità il lavoro di campionamento dei residui di saliva dalle lesioni dell'animale predato per inviarle al centro di Referenza di medicina forense dell'Izs di Roma."

A Foggia c'è una 'Psicosi pantera'

Dal 15 gennaio scorso, primo giorno di avvistamento della pantera nera, ad oggi tante sono state le false segnalazioni pervenute alla polizia, ai vigili del fuoco, ai vigili e ai veterinari dell'Asl.

Molteplici segnalazioni, ancora in corso d'indagine da parte dei Carabinieri forestali, sono arrivate da Apricena e da San Nicandro Garganico.

Nel tentativo di stanare il pericoloso felino, sono state installate nel territorio foggiano delle apposite trappole, costituite da gabbie con all'interno appetitosa carne cruda che funge da esca.

Le gabbie sono atte a richiudersi nel caso in cui la pantera, ingenuamente, vi entrasse.

Sono stati anche adoperati dei Predator dell'Aeronautica Militare, singolari veicoli pilotati da terra partiti dalla base Amendola al fine di scovare la pantera. Al momento non vi è alcun riscontro attendibile sul luogo in cui si trovi la pantera. Attendiamo aggiornamenti.